Rimini. Così i fedelissimi di Messina Denaro ripulivano i soldi della mafia - libertas

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RASSEGNA STAMPA – Nel Riminese indagato un 74enne nell’ambito della una maxi inchiesta contro Cosa Nostra condotta dai carabinieri e che ha consentito di far luce su alcuni presunti affari illeciti. Complesse operazioni finanziarie per ripulire fiumi di denaro sporco che, secondo gli inquirenti, costituivano il tesoro dei boss palermitani della ‘vecchia mafia’. Un flusso di soldi che – questa è l‘ipotesi investigativa – sarebbe stato messo in moto da uomini vicinissimi a Mattia Messina Denaro. (Libertas San Marino)

Se ne è parlato anche su altre testate

15 anni dopo nel mirino erano finiti 12 supermercati a marchio Coop. A rilevarli sarebbe stata una società intestata a insospettabili. /04/2024 06:00:00 (Tp24)

Un flusso di soldi che – questa è l‘ipotesi investigativa – sarebbe stato messo in moto da uomini vicinissimi a Mattia Messina Denaro. Seguendo le intercettazioni telefoniche legate ai trasferimenti milionari, i carabinieri sono arrivati fino a Rimini (il Resto del Carlino)

PALERMO – Un intreccio finanziario internazionale per fare rientrare in Sicilia i soldi della mafia, milioni di euro sporchi. I soldi c’erano e sono pure transitati estero su estero, ma non c’è certezza che siano rientrati in possesso dei mafiosi che li volevano ripulire. (Livesicilia.it)

È una fotografia già vista quella offerta dall’ultima operazione antimafia portata a termine ieri mattina (16 aprile) dai carabinieri di Trapani, coadiuvati dai colleghi di Palermo. Una mafia che ancora una volta si conferma «votata» più a movimentare «soldi sporchi» che a sparare; soldi che vengono ripuliti attraverso corruzione e turbative d’asta. (Giornale di Sicilia)

Secondo quanto emerge all’articolo del Il Fatto Quotidiano, i due si “stavano interessando anche del versante politico”. Il gran rifiuto del senatore Davide Faraone di aiutare Francesco Paolo e Leonardo Palmeri, arrestati nell’ultima indagine della procura di De Lucia, per acquisire i supermercati Coop della Sicilia occidentale. (BlogSicilia.it)

I protagonisti principali sono Salvatore e Andrea Angelo, padre e figlio originari della cittadina del Trapanese (rispettivamente finiti ai domiciliari e in carcere), e il loro intermediario finanziario Giuseppe Burrafato che risulta indagato. (MeridioNews - Edizione Sicilia)