INPS e Agenzia Entrate: allarme false email

PMI.it ECONOMIA

Nel dettaglio, le false mail dell’Agenzia delle Entrate hanno come mittente: “Il direttore dell’Agenzia delle Entrate” oppure “Gli organi dell’Agenzia delle entrate“.

E, soprattutto, non bisogna aprire gli allegati, che contengono un virus che ha lo scopo di acquisire informazioni riservate sul contribuente.

Sono in atto truffe di pirateria informatica attraverso false mail dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate: entrambi gli enti mettono in guardia i contribuenti spiegando che non bisogna aprire questi messaggi di posta. (PMI.it)

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Va precisato che, il trucco del truffatore sta nel convincere la vittima a dirigersi nella casella dell’archivio allegato all’e-mail. Per rendere il tutto più credibile, il malfattore intesta i messaggi ad uno dei seguenti profili :. (Tecnoandroid)

Il software è il frutto dell'inserimento di dati e numeri degli accertamenti degli anni passati, sia quelli con esito positivo sia quelli con esito negativo. E lo fa testando l'intelligenza artificiale, o meglio un algoritmo di network analysis cioè un software che metta in relazione determinati categorie con determinate caratteristiche. (Italia Oggi)

L’algoritmo è in grado di proporre l’elenco dei potenziali evasori, con tanto di punteggio assegnato sul livello di rischio. L’Agenzia delle Entrate adotta l’intelligenza artificiale per incrociare i dati sui contribuenti e individuare dei potenziali evasori. (La Legge per Tutti)

“Inoltre – precisa – non vengono mai inviate per posta elettronica comunicazioni contenenti dati personali dei contribuenti. A tal proposito l’Agenzia fa sapere di essere “estranea a tali messaggi ed invita gli utenti a cestinare immediatamente messaggi di posta elettronica”. (CorCom)

Agenzia delle Entrate: occhio al malware. Le mail hanno in oggetto “Il direttore dell’Agenzia delle Entrate” o “Gli organi dell’Agenzia delle Entrate”, e riportano testi quale ad esempio:. Gentile contribuente, dall’esame dei dati e dei saldi relativi alla Divulgazione delle eliminazioni periodiche Iva, da lei mostrate per il II trimestre 2019, risultano emerse alcune incoerenze. (Punto Informatico)

L’istanza di interpello va redatta in carta libera e non è soggetta ad imposta di bollo. Se la si presenta mediante PEC, laddove l’interpello è diretto alla Direzione regionale è possibile trovare l’indirizzo della posta elettronica certificata al seguente link. (InvestireOggi.it)