Il caso Scurati scuote la Rai. "Una guerra per distruggerla"

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Un modo peggiore di questo di aprire la campagna elettorale era difficile da immaginare. Non solo il caso Scurati (che ieri ha detto in sostanza di temere per la sua vita) farà da leitmotiv per accusare le destre delle peggiori nefandezze, ma per quanto riguarda la televisione di Stato ha fatto esplodere una situazione già in ebollizione. In un momento di vuoto di potere in cui - con la scadenza del mandato triennale del cda - si stanno rinnovando i vertici aziendali, il pasticcio che si è consumato sulla censura del monologo sul fascismo dello scrittore, rischia di far saltare i patti già stabiliti dallo scorso anno. (ilGiornale.it)

Su altre fonti

A dirlo in un’intervista al Corriere è il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti, commentando il caso sollevato dalla conduttrice per la cancellazione dal suo programma – Chesarà…, in onda sabato sera su Rai 3 – di un monologo sull’antifascismo di Antonio Scurati, in cui lo scrittore premio Strega criticava Giorgia Meloni e il suo governo. (Il Fatto Quotidiano)

Fiorello la prende in giro ed è la cosa migliore che può capitarle. La cond… (la Repubblica)

“L’Associazione Italiana Editori è a fianco degli editori nel ribadire che la libertà di espressione è al cuore della democrazia ed è principio guida inderogabile per tutto il mondo del libro. Un Paese forte della sua democrazia non dovrebbe mai temere le opinioni degli scrittori, qualunque esse siano”. (Primaonline)

Lo stop all’intervento sul 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati sulla Rai è diventato un caso politico. Nell’anno del centenario della morte del politico polesano, ad opera dello squadrismo fascista, la sua vicenda, quindi ha trovato una ribalta inaspettata. (La Voce di Rovigo)

L'autore della trilogia su Mussolini avrebbe dovuto leggere un suo intervento sul 25 aprile (costo: 1.800 euro per un minuto, e secondo viale Mazzini sarebbe saltato proprio per questioni economiche). (Liberoquotidiano.it)

L’ultimo è il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che, pizzicato sul tema, ha tirato fuori il repertorio di cerchiobottismo, distinguo e mani in avanti, prendendosela pure con l’antifascismo che «in tanti anni ha portato dei morti». (Rolling Stone Italia)