I palestinesi:: "Saremo 5mila. Niente scontri" - I palestinesi:: "Saremo 5mila. Niente scontri"

IL GIORNO INTERNO

Al corteo per la Festa della Liberazione, il 25 aprile, l’associazione dei palestinesi in Italia sarà presente con un proprio spezzone, a cui si attende la partecipazione di "5 mila persone da tutto il Nord Italia. Inviteremo tutti gli amici della Palestina". Parole del presidente dell’associazione palestinesi (Api) in Italia, Mohammad Hannoun (nella foto), a margine della manifestazione per la Palestina e per la giustizia climatica che si è svolta ieri a Milano (IL GIORNO)

Ne parlano anche altre testate

La comunità ebraica ai margini del 25 aprile. Gli ucraini isolati o malsopportati in una manifestazione divisa e nervosa. (ilGiornale.it)

Una «scelta individuale» che non deve scalfire l’auspicio di un 25 Aprile «molto partecipato» e che veda l’«importante» presenza della Brigata ebraica. Che, a dispetto delle frizioni delle ultime settimane, ci sarà. (La Repubblica)

Di Lorenzo Agnelli | 19 Aprile 2024 alle 17:30 Il 25 Aprile continua a dividere questa volta è la Comunità ebraica di Milano in polemica con l’Anpi per aver scelto come messaggio della manifestazione per la Festa della Liberazione “cessate il fuoco” in riferimento allo scontro bellico a Gaza. (RadioSienaTv)

Ogni 25 aprile a Milano si verificano contestazioni, da parte degli attivisti di sinistra anti-israeliani, contro i manifestanti che partecipano al corteo per la festa della Liberazione con le insegne della Brigata Ebraica, una formazione di combattenti sionisti che partecipò alla campagna d’Italia contro le armate del Terzo Reich e i loro alleati fascisti al fianco delle forze anglo-americane. (Corriere Milano)

Lo dice all'ANSA, Maya Issa, la presidente del Movimento degli studenti palestinesi. Quest'anno la Liberazione non può essere all'insegna di una sfilata ipocrita. (Il Messaggero Veneto)

Ciak si gira. Un gran brutto film nelle piazze del 25 aprile. Perché soffia impetuoso il vento antisemita, l’odio antiebraico approfitterà di quella data per manifestare nel nome dell’egemonia. E negano il valore divisivo di quella giornata. (Liberoquotidiano.it)