I nomi dei poliziotti del Beccaria sui giornali: parte l'esposto al garante

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Ci sarà un esposto al garante della privacy (e all'ordine dei giornalisti) per l'inchiesta sui poliziotti penitenziari del carcere minorile Beccaria di Milano arrestati per violenze commesse all'interno della struttura. Lo annuncia Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), parlando di "inaccettabile gogna mediatica" per la pubblicazione dei nomi degli arrestati. (MilanoToday.it)

Ne parlano anche altri media

Al di là della fiction, la realtà è ben diversa evidentemente. Sono questi i reati di cui sono accusati, a vario titolo, 13 agenti della Penitenziaria, dodici dei quali tuttora in servizio all’Istituto penale minorile ‘Cesare Beccaria’ di Milano (Luce)

Uno degli agenti della polizia penitenziaria indagati era soprannominato “Mma”, come lo sport da combattimento, perché "picchiava forte e una volta con uno schiaffo ha fatto svenire un ragazzo". (IL GIORNO)

Violenze e torture nel carcere minorile Beccaria di Milano, scattano 21 misure cautelari. (Adnkronos)

Il primo colpo è stato uno schiaffo, il secondo un pugno, il terzo è stato un calcio nelle parti intime e da lì ho visto tutto nero, vedevo tutto nero. Me le hanno messe coi polsi dietro la schiena. (La Stampa)

Di Zita Dazzi Milano — Don Gino Rigoldi, lei ha 84 anni, è stato cappellano del carcere Beccaria per 50. Quasi ogni giorno entra ancora nel penitenziario per ascoltare i giovani detenuti. Non aveva mai avuto sentore di quel che è accaduto? (La Repubblica)

Per il pontecorvese, il romano e il formiano, il Gip ha disposto la misura cautelare in carcere; la cassinate, invece, risulta soltanto indagata ma non risulta sottoposto a misure cautelari. (ilmessaggero.it)