Portogallo: 25 aprile 1974

Portogallo: 25 aprile 1974
SettimanaNews ESTERI

Di: Francesco Strazzari Ricorre oggi in Portogallo il 50mo anniversario della Rivoluzione dei garofani, la rivolta prima solo militare poi anche popolare che depose il dittatore Marcelo Caetano e segnò in modo incruento la fine del regime Estado Novo instaurato da António Salazar nel 1933. «Ho grande speranza nel futuro della Chiesa in Portogallo. Dio ha messo tutto dalla sua parte. Il Concilio e la rivoluzione del 25 aprile 1974 sono stati due grandi grazie. (SettimanaNews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ora da Laterza esce una nuova edizione, completata con un sequel Ritorno a Lisbona 50 anni dopo. È il racconto di come, in quei giorni, due ragazzi raggiungono Lisbona a bordo, appunto, di una Citroen Due Cavalli. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tra le cose che rendono la migrazione più semplice ai tanti italiani in Portogallo, c’è sicuramente il coincidere del giorno in cui si celebra la liberazione dal fascismo: 25 aprile 1945, 25 de abril de 1974 (il manifesto)

In quel giorno, colonne di blindati dell’esercito guidate dal capitano Salgueiro Maia marciarono sulla capitale, Lisbona, deponendo Marcelo Caetano, il dittatore che era succeduto ad António Oliveira Salazar alla guida dell’Estado Novo. (il manifesto)

Anniversario. La Rivoluzione dei Garofani: i 50 anni dell'altro 25 aprile (portoghese)

Il golpe inizia nelle prime ore del 25 aprile 1974. L’aperta ostilità contro il regime si trasforma presto in un’azione di rovesciamento totale. (RSI.ch Informazione)

In sedici ore e mezzo cadde la più vetusta dittatura d’Europa e l’ultimo impero coloniale del pianeta che conservava la Carreira da Índia, da Lisbona a Madera, Porto Santo, Azzorre, Capo Verde, Guinea, São Tomé e Príncipe, Cabinda, Angola, Mozambico, Goa, Daman e Diu, Timor Est per giungere infine a Macao, luogo di casinò e bordelli, l’opposto della morigerata madrepatria. (Strisciarossa)

A colloquio con Maria Inácia Rezola, la storica che coordina le celebrazioni e autrice di un libro in cui racconta i primi anni della rinascita del Portogallo alla libertà dopo la dittatura di Salazar (Avvenire)