Filiera della pelle in affanno. Schizza la domanda di cassa integrazione: +194% a febbraio

Pambianconews ECONOMIA

“La nostra posizione è chiara: per le imprese del comparto moda e accessorio il momento è difficile e bisogna fare quadrato per trovare soluzioni di supporto che vedano lavorare insieme il Governo e le associazioni datoriali”. Lo ha dichiarato Annarita Pilotti, presidente di Confindustria Moda, in occasione degli incontri voluti dal Tavolo Moda indetto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy come momento di confronto sulle tematiche più calde che riguardano il settore. (Pambianconews)

Su altri media

A dirlo sono i dati di un’indagine condotta dal Centro Studi CNA a livello nazionale, a cui hanno preso parte moltissime imprese della filiera dal territorio vicentino e veronese. Il 2024 si conferma un anno in salita per il settore della moda artigiana in Veneto. (La Cronaca di Verona)

I dati provenienti da molti distretti produttivi dei settori sotto l’ombrello di Confindustria Moda (filiera della pelle, produttori di borse, scarpe, pelle e pellicce) parlano di un +194% di ricorso alla cassa integrazione nel febbraio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023. (fashionmagazine.it)

Filiera che riunisce 11.500 aziende e 150mila lavoratori, per circa 33 miliardi di euro di ricavi, e ha aumentato vistosamente il ricorso agli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione a febbraio 2024 ha fatto segnare un +189% rispetto allo stesso mese del 2023. (Il Sole 24 ORE)

Confindustria Moda chiede al governo più sostegno Di Ansa Pubblicato il (FashionNetwork.com IT)

Peggiore il termometro del settore moda in Italia, secondo un'indagine condotta da CNA Federmoda su un campione di quasi 600 imprese. (Corriere dell'Economia)

«Il problema del credito d’imposta non è risolto. Apprezziamo molto l’impulso tecnico offerto dal Ministero delle imprese e del Made in Italy con i decreti direttoriali del 21 febbraio e del 24 aprile 2024, ma deve essere chiarita la controversa applicazione dei crediti di imposta R&S 2015-2019». (Milano Finanza)