Transizione 5.0: vantaggi e criticità del nuovo credito d’imposta

Euroconference NEWS ECONOMIA

Il Piano Transizione 5.0, disciplinato dall’articolo 38, D.L. 19/2024, si configura come un’opportunità per tutte le imprese che investono, nel biennio 2024-2025, in progetti di innovazione digitale ed energetica, offrendo un credito d’imposta di intensità fino al 45% e una base di calcolo potenzialmente ampia. Il meccanismo incentivante appare, tuttavia, eccessivamente complesso, sia nei presupposti applicativi, sia nell’iter di ottenimento, col rischio di rivelarsi poco attrattivo soprattutto per le Pmi. (Euroconference NEWS)

Ne parlano anche altre fonti

Calenda "Transizione 5.0 così non funziona" 27 marzo 2024 (Il Sole 24 ORE)

formazione del personale per l’acquisizione di competenze per la transizione verde. Come rilevato nella Relazione illustrativa all’art. 38 del DL 19/2024, il nuovo credito d’imposta è commisurato alle spese sostenute, tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, in relazione ai seguenti investimenti: (Eutekne.info)

Anche il vecchio credito di imposta per beni 4.0 può essere più interessante della 5.0. La scelta tra credito d’imposta per la Zes unica e credito d’imposta Transizione 5.0 non è l’unica possibile per le imprese. (NT+ Fisco)

L'articolo 38 del "Decreto PNRR" del 2 marzo 2024 introduce la nuova misura Transizione 5.0 per favorire la transizione digitale ed energetica delle imprese nel biennio 2024-2025. (Assolombarda)

Certificazione 5.0: i professionisti di area tecnica non possono essere esclusi dalla certificazione dei requisiti di edifici e impianti di Transizione 5.0 (Opificiumagazine.it)

In linea di principio è una buona cosa, perché parliamo della visione strategica di riduzione dei consumi, ed è positiva in assoluto come lo era l’idea alla base del 4.0. Tuttavia nell’applicazione il rischio è che non si abbiamo gli effetti sperati: l’applicazione pratica del piano 4.0 non ha fatto aumentare la produttività cosi come ci sarebbe stato da aspettarsi; un’applicazione non corretta e consapevole della transizione 5.0 non renderà l’industria green». (Industria Italiana)