Wall Street, ondata di delisting di colossi cinesi a partecipazione statale

Borsa Italiana ECONOMIA

La China Securities Regulatory Commission ha dichiarato che i piani di delisting sono basati sulle preoccupazioni commerciali delle società.PetroChina ha citato "ilper l'adempimento degli obblighi di informativa necessari per mantenere la quotazione degli ADS sul NYSE, a causa delle differenze nelle regole tra diverse sedi di quotazione".

I listini della Cina continentale e di Hong Kong sono gli unici al mondo che non consentono le ispezioni da parte del Public Company Accounting Oversight Board. (Borsa Italiana)

Ne parlano anche altri media

(Teleborsa) - Cinque delle più grandi società statali cinesi, in una mossa non esplicitamente coordinata ma attuata contemporaneamente, hanno annunciato l'intenzione di revocare le loro azioni dalle Borse statunitensi. (ilmessaggero.it)

Ascolta la versione audio dell'articolo. 2' di lettura. Prima o poi doveva succedere, ma la fuga delle società cinesi dai listini è partita il 12 agosto, a raffica, e sembra - dati i tempi, con le tensioni sullo Stretto di Taiwan - una ritirata imposta con piglio militare. (Il Sole 24 ORE)

Continuano le contromisure finanziarie cinesi contro gli USA dopo la visita della Pelosi a Taiwan: i colossi petroliferi cinesi Sinopec e PetroChina, controllati dallo Stato cinese, hanno dichiarato venerdì l’intenzione di uscire dal listino della Borsa di New York, insieme ad altre due aziende statali. (Scenarieconomici)

Le autorità di Washington vogliono l’accesso completo ai libri contabili delle società cinesi quotate negli Stati Uniti. Ecco ragioni, numeri e contesto. Cinque società statali cinesi hanno annunciato oggi l’intenzione di ritirare entro fine mese le loro quotazioni dalla New York Stock Exchange, negli Stati Uniti, la borsa valori più grande al mondo per volume di scambi. (Start Magazine)

Fatti principali. Oggi quattro società cinesi, PetroChina, China Life Insurance, China Petroleum Chemical Corp., Sinopec e Aluminum Corp. of China, hanno comunicato al mercato e agli investitori di aver iniziato l’iter di delisting dal Nyse. (Forbes Italia)

of China, la cui capitalizzazione complessiva si aggira attorno a 310 miliardi di dollari, circa la metà del valore di tutta Piazza Affari. E oggi, venerdì, sono arrivate a Wall Street le richieste, separate, di delisting da parte di diversi colossi cinesi. (Milano Finanza)