Povertà, l'Istat è chiarissimo: quella assoluta è "stabile" e il rischio invece diminuisce. Ma l'opposizione mente

Secolo d'Italia INTERNO

"Sta diventando stucchevole la polemica delle opposizioni sulla povertà. Una polemica che non tiene conto di quanto afferma l'Istat: e cioè che il quadro della povertà assoluta in Italia nel 2023 è sostanzialmente stabile rispetto al 2022. L’indice di Gini, che misura le disuguaglianze dei redditi, è passato da (Secolo d'Italia)

Su altre fonti

Pensiamo all’inadeguatezza, in alcuni contesti, della scuola e della formazione. Solo le società che producono ricchezza hanno le risorse per farsi carico dei propri poveri. (Corriere della Sera)

“I dati sulla povertà assoluta per l’anno 2023 diffusi dall’Istat sono allarmanti. La povertà è aumenta e raggiunge livelli da record storico, a conferma del fallimento delle scelte del Governo Meloni”. (Sassilive.it)

Ed è allarmante la crescita dei minori in povertà, ormai 1,3 milioni. A peggiorare è in particolare la condizione dei nuclei con lavoratori dipendenti, soprattutto tra gli operai. (Il Fatto Quotidiano)

Nello stesso anno si è anche ridotta la platea di beneficiari del Reddito di cittadinanza (limitato a sette mensilità per i percettori “occupabili”), che dal 1 gennaio 2024 è stato sostituito da due misure: l’Assegno di inclusione e il Supporto alla formazione e al lavoro, che però complessivamente garantiscono un sostegno economico ad un numero decisamente inferiore di persone in difficoltà. (Il Sole 24 ORE)

L’emergenza riguarda ben 630mila bambini sotto i 15 anni, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356mila anziani sopra i 65 anni. È quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in merito ai dati Istat sulla povertà assoluta nel nostro Paese. (Luino Notizie)

Non dobbiamo abituarci a una povertà elevata e strutturale. E non pensare che la crescita dell’occupazione possa automaticamente farla abbassare. (la Repubblica)