Di che pasta è fatto un buon leader russo?

Nel corso di una conferenza internazionale tenutasi a Praga in data odierna, politici e studiosi europei hanno discusso di varie problematiche importanti per le relazioni tra UE, Russia e USA. Tra i temi trattati: le prossime elezioni in Russia, USA, Francia e Spagna, la geopolitica in Russia ed Europa Centrale e le opportunità per favorire la libertà di circolazione e gli scambi di idee tra le nazioni.
PRAGUE, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

Nel corso di una conferenza internazionale tenutasi a Praga in data odierna, politici e studiosi europei hanno discusso di varie problematiche importanti per le relazioni tra UE, Russia e USA. Tra i temi trattati: le prossime elezioni in Russia, USA, Francia e Spagna, la geopolitica in Russia ed Europa Centrale e le opportunità per favorire la libertà di circolazione e gli scambi di idee tra le nazioni.

La conferenza ha avuto luogo in contemporanea a molti eventi di portata internazionale: la rivoluzione in Libia, l'uragano negli USA (che ha impedito l'arrivo di alcuni partecipanti) e quella che i partecipanti hanno definito la seconda ondata della crisi internazionale. Sono state espresse svariate opinioni in merito agli sviluppi internazionali (incluse le elezioni in più Paesi nel 2012) e il modo in cui UE, Russia e i Paesi della CEE reagiranno, sia individualmente, sia collettivamente.

Jan Mladek ha affermato: "I politici europei stanno indugiando a livello di sviluppo economico e il prossimo anno si deciderà il futuro dell'Eurozona, così come il futuro dell'UE. Mentre in Europa lo sviluppo sarà basato più su fattori economici, USA e Russia assumeranno chiaramente una posizione più politica al riguardo. L'UE, che è indebolita dalla crisi nell'Eurozona, ha interesse in una Russia stabile e credibile, che dovrebbe emergere dalle elezioni presidenziali del 2012".  

Lubomír Zaorálek, Vicepresidente del Parlamento Ceco e del Partito Social Democratico Ceco, ha affermato che "la Russia e la NATO hanno già parecchi punti in comune, pur senza alcuna integrazione. Condividono infatti la percezione di molte minacce globali, come quelle legate al terrorismo, al traffico di stupefacenti e alla proliferazione nucleare. Poco alla volta si sono avvicinate, anche se dal punto di vista politico sembra più comodo sostenere il contrario. Questa tendenza continuerà e, di fatto, dovrà continuare".

Si è accesa una vivace discussione circa i vantaggi della probabile candidatura di Vladimir Putin alle prossime elezioni russe. Sono stati condivisi vari punti di vista, ma la reazione è stata nel complesso positiva: molti ritengono, infatti, che la Russia abbia vissuto, con Putin al timone, un periodo favorevole dal punto di vista economico.

Ján Carnogurský, ex premier della Slovacchia, ha affermato: "La Russia punta all'integrazione con l'UE. Tuttavia, le nazioni con un governo debole non saranno mai un buon esempio per la Russia, e nell'UE ci sono diverse nazioni con questa caratteristica. Inoltre, l'Europa è ancora leggermente impaurita da una Russia potente e Putin è diventato il simbolo di questa Russia dal governo forte. Ma non dobbiamo dimenticare la crisi dell'Eurozona e il fatto che, in termini di partner, l'Europa Centrale può scegliere tra Germania e Russia. La Germania non è una potenza globale, a differenza della Russia, quindi la Russia ha discrete possibilità di esercitare un'influenza sull'Europa Centrale".

Sergei Serebrennikov, Direttore dell'Istituto di Integrazione Internazionale di Mosca, ha spiegato: "Siamo ad un bivio nella scelta dei futuri sviluppi in Russia. Non importa chi guiderà il governo, poiché la Russia è destinata alla cooperazione con l'Europa. È molto importante capire che noi, qui in Russia, stiamo imparando ad ascoltare e a comprendere gli altri".

Vladimir Spidla, ex premier della Repubblica Ceca ed ex commissario europeo, concorda nel dire che le prossime elezioni russe non saranno così "significative". "Il risultato delle elezioni dipenderà da Putin. Se decide di candidarsi, sarà Presidente".

"Le prossime elezioni presidenziali dovrebbero rafforzare la democrazia in Russia. Democrazia, ma con un leader carismatico. Credo che la Russia debba andare per la sua strada, abbinando la democrazia a un solido potere verticale, sfruttando questo periodo di transizione per risolvere i problemi legati all'economia, alla corruzione e ad altre tematiche. E sempre parlando di democrazia, ritengo che il solo fatto che si discuta delle elezioni in Russia qui in Occidente insieme a rappresentanti del governo russo significhi un rafforzamento della democrazia in Russia", ha affermato Leonid Litinetsky (Israele).

Laura Bianconi, membro del Senato italiano, ha commentato: "Sotto Putin, la Russia è stata in grado di diversificare la propria influenza politica, non solo in Europa ma anche nei confronti di India e Cina. Putin ha introdotto una serie di riforme, ha garantito la stabilità e la crescita economica e ciò dovrebbe condurre all'ingresso nell'Organizzazione Mondiale del Commercio".

Organizzata dall'ONG internazionale "European Movement" e dal think-tank ceco FONTES RERUM, la conferenza, dal titolo "L'Europa Centrale, l'UE e la nuova Russia" si è tenuta presso il Parlamento Ceco. Le discussioni del panel sono state moderate da Jan Mládek, Presidente di FONTES RERUM, e da Peter Fellegi, Direttore Generale di PPF Investments.

Tra i politici che hanno partecipato alla conferenza vi sono: Luboš Zaorálek, Vicepresidente del Parlamento Ceco e del Partito Social Democratico Ceco; Vladimír Špidla, ex premier della Repubblica Ceca ed ex commissario europeo; Aleksander Babakov, Vicepresidente della Duma della Federazione Russa; Ján Carnogurský, ex premier della Slovacchia; Mikhail Starshinov, membro della Duma della Federazione Russa e Laura Bianconi, membro del Senato italiano.

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