MAX CELEBRA L’ARTE SOCIALE DI KEITH HARING

A 23 anni dalla scomparsa il famoso writer conquista Parigi
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) MAX di giugno, in edicola, su iPad e online su max.gazzetta.it da giovedì 6, celebra Keith Haring, l’artista statunitense scomparso 23 anni fa e a cui ora il Museo d’Arte Moderna di Parigi dedica una importante retrospettiva intitolata The Political Line.

Writer anti-elitario, maestro del tratto continuo, protagonista con Basquiat e Warhol della controcultura USA, Haring diceva di volersi sentire per sempre un dodicenne ma non per questo rinunciava a un’analisi lucida e spietata del suo tempo. Il capitalismo e l’oppressione, il piacere e l’omosessualità, sono stati raccontati nella sua arte a chiare lettere e con un gusto grafico di un’attualità sorprendente.

Artista dalla sterminata prolificità e dalla carriera fulminante, Haring ha firmato opere in tutto il mondo, da San Paolo a Tokyo, da Londra a Milano. La sua ultima creazione pubblica fu il grande murales Tuttomondo (1989), realizzato vicino alla chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa e dedicato alla pace universale.

Negli ultimi anni della sua vita confessò pubblicamente di essere affetto dal virus dell’HIV e diede vita alla Keith Haring Foundation, ancora oggi attiva nella lotta contro l’AIDS.
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