STEPHAN EL SHAARAWY: “CONTRO IL CANCRO GIOCATE DA ATTACCANTI”. ONCOLOGI E CALCIATORI A SCUOLA PER INSEGNARE LA PREVENZIONE

La giovane promessa rossonera ha spiegato come le regole dello sport valgano anche per battere i tumori. L’iniziativa è sostenuta da Presidenza del Consiglio, CONI, FIGC e FMSI. E sul web è aperto il campionato della salute
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) – “Quando si parla di salute meglio giocare in attacco. Non bisogna restare in attesa ma muoversi per tempo per anticipare le mosse di questo terribile avversario: il cancro. Quindi ragazzi, niente sigarette, dieta sana e tanto sport!”. È la raccomandazione di Stephan El Shaarawy, uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico nazionale, assoluto protagonista questa mattina al Liceo “Piero Bottoni” di Milano per la prima tappa del progetto nazionale “Non fare autogol” che parte dalla Lombardia. Dopo il grande successo della prima edizione, che ha coinvolto migliaia di ragazzi in tutta Italia, torna la campagna promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), per spiegare come tenersi alla larga dai tumori. “La prevenzione oncologica comincia da giovani – ha spiegato il prof. Stefano Cascinu, presidente nazionale AIOM -. Circa il 40% delle neoplasie è causato da fattori modificabili ed evitabili. Grazie all’aiuto dei calciatori, vogliamo spiegare ai ragazzi quali siano i rischi e convincerli che non è mai troppo presto per iniziare a giocare questa partita”. Un progetto innovativo che fino al termine del campionato toccherà 5 scuole di 5 capoluoghi di regione coinvolgendo alcuni dei più importanti calciatori italiani: Giorgio Chiellini, Tommaso Rocchi, Sebastian Giovinco e Vincenzo Montella, ex campione ed ora allenatore. Nella prima edizione grazie anche al contributo di Pato, Legrottaglie, Miccoli, Gilardino, Palombo, De Sanctis, Sculli, Perrotta e al CT della Nazionale Cesare Prandelli, che completano la “squadra” dell’AIOM, sono stati raggiunti migliaia di studenti dal vivo e on line. Nel sito www.nonfareautogol.it e sulla pagina facebook (http://www.facebook.com/NonfareAutogol) è infatti attivo il primo “Campionato della Salute”: tappa per tappa i ragazzi devono sfidarsi a rispondere correttamente a domande di prevenzione, imparando gli stili di vita per proteggersi. Per tutti è inoltre disponibile un opuscolo, in distribuzione in centinaia di istituti secondari italiani, con le caricature dei calciatori. “Sappiamo di essere un esempio – ha affermato El Shaarawy – e questo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire ai giovani quali siano i comportamenti positivi e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che ho deciso di accettare di partecipare a un progetto così importante, soprattutto perché dedicato a ragazzi come me e i miei coetanei”. In Italia nel 2012 si registreranno circa 400 mila casi e 180 mila morti per tumori, 100 mila negli uomini e 78 mila nelle donne. I tumori sono secondi solo alle malattie cardiovascolari come numero di decessi, ma sono la principale causa di anni di vita persi, poiché insorgono in età più giovane rispetto alle patologie del cuore. I più frequenti nel 2012 in Italia saranno quelli del polmone, dell’intestino, della mammella, del pancreas, dello stomaco e della prostata. Si tratta in tutti i casi di neoplasie in cui la prevenzione può fare la differenza: per ribadire questo concetto al fianco di AIOM si sono schierati anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il CONI, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI).

Fra i giovani la conoscenza del rischio oncologico è molto scarsa: “Pochissimi sanno che oltre il 30% dei tumori è direttamente collegato ad una dieta scorretta e che esiste una forte relazione, ad esempio, tra alcol e cancro – ha aggiunto il prof. Carmelo Iacono, Presidente della Fondazione AIOM –. Secondo i sondaggi raccolti da AIOM fra gli studenti, nella prima edizione del progetto ‘Non fare autogol’, il 71% non ha mai ricevuto informazioni in proposito, solo il 17% ne ha parlato in famiglia, appena il 12% a scuola. Le conseguenze sono una forte ignoranza sui pericoli, da fumo e alcol (un terzo non crede abbiano legami con i tumori) fino alla sedentarietà (il 43% la sottovaluta). Ma il 94% dei ragazzi ha apprezzato il nostro intervento, di questi la metà si augura possa diventare un appuntamento fisso in classe”. AIOM, che riunisce oltre 2.000 specialisti, ha identificato nella fascia d’età 14-16 un target prioritario per la formazione e la sensibilizzazione, dentro e fuori la scuola. Per massimizzare la ricaduta educazionale è infatti attivo anche un canale YouTube e un gruppo su facebook. Nel sito è prevista inoltre un’area dedicata agli insegnanti (e più in generale agli educatori), strutturata con schede pratiche e consigli, a cura di AIOM, su come prevenire i principali fattori di rischio. “La mortalità per tumore in Lombardia è superiore alla media nazionale, nonostante la regione sia considerata un’eccellenza in campo oncologico – ha concluso il prof. Cascinu –. Dai dati in nostro possesso, inoltre, emerge che l’indice di mediterraneità della dieta (MAI: indicatore di salubrità dell’alimentazione), in Lombardia è pari a una media di 1.32, mentre per le altre regioni italiane è dell’1.44”. Un dato che rivela un’adesione complessivamente deludente dei lombardi al modello alimentare mediterraneo, che prevede un regolare consumo di verdure, frutta, pesce (soprattutto azzurro), carboidrati, olio di oliva, cereali e legumi. Il regime alimentare deve essere corretto ed equilibrato, così da avere la giusta energia per svolgere tutte le attività quotidiane senza assumere calorie in eccesso, che possono poi trasformarsi in chili di troppo.
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