Nuovi dati evidenziano ulteriormente i benefici clinici della tecnologia OCT di St. Jude Medical

Due recentissime sperimentazioni cliniche hanno evidenziato come l'utilizzo della tecnica di imaging OCT sia decisivo nel processo decisionale clinico e nel garantire un miglioramento degli esiti del paziente durante il PCI
SAINT PAUL, Minnesota e PARIGI, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

St. Jude Medical, Inc. (NYSE:SJT), una multinazionale impegnata nello sviluppo di dispositivi medici, ha comunicato oggi i risultati preliminari della sperimentazione ILUMIEN I e i risultati finali dello studio clinico ILUMIEN II. Nel complesso i risultati di entrambi gli studi rivelano che, grazie a una risoluzione fino a 10 volte superiore all'ecografia intravascolare (IVUS), la tomografia a coerenza ottica (OCT) può dare un contributo decisivo alla scelta e all'utilizzo dello stent, al processo decisionale clinico e al miglioramento degli esiti del paziente.

I dati di entrambi gli studi sono stati presentati oggi come recenti sperimentazioni cliniche all'EuroPCR 2015 e segnano un ulteriore passo avanti nell'uso della tecnica di imaging OCT in contemporanea con l'intervento coronarico percutaneo (PCI).

Durante le procedure di PCI, i medici si avvalgono dell'imaging diagnostico per scegliere le dimensioni dello stent e valutare il modo migliore per mantenere l'arteria dilatata in modo da ripristinare la vascolarizzazione cardiaca. Questo tipo di visualizzazione svolge un ruolo fondamentale per i pazienti. Uno stent di dimensioni inadeguate, infatti, può provocare traumi al tessuto vascolare circostante, mentre un'espansione insufficiente può determinare la formazione di coaguli (trombosi) o il ripetersi del restringimento dei vasi sanguigni (restenosi).

Secondo i dati dello studio ILUMIEN I, l'imaging OCT pre e post PCI ha influito sulle decisioni dei medici nel 65 per cento dei pazienti ed è associato a un minor tasso di casi di infarto miocardico (IM), più comunemente noto come attacco di cuore. Lo studio ILUMIEN II ha dimostrato che, rispetto all'IVUS, l'imaging OCT può produrre un livello simile di espansione dello stent o consentirne un utilizzo totale. L'espansione dello stent è considerata un importante strumento in grado di prevedere esiti avversi in pazienti sottoposti a PCI, come formazione di coaguli di sangue (trombosi) o il ripetersi del restringimento della vascolarizzazione (restenosi).

"Gli studi clinici ILUMIEN I e ILUMIEN II ampliano con importanti dati e informazioni il corpo di prove cliniche a sostegno dell'utilizzo dell'imaging OCT per ottimizzare il PCI" ha dichiarato il dottor Mark Carlson, direttore medico presso St. Jude Medical. "Gli studi avvalorano il fondamentale contributo dell'OCT nella pianificazione del trattamento PCI e mostrano una correlazione fra l'imaging OCT e un miglioramento degli esiti per il paziente."

Dati dello studio ILUMIEN I: Ottimizzare il PCI con l'OCT

ILUMIEN I, il più vasto studio prospettico finora condotto che analizza l'impatto dell'OCT su decisioni cliniche e relativi esiti, ha valutato 418 pazienti affetti da angina stabile o instabile o infarto miocardico a ST non sopraslivellato (NSTEMI). In base ai dati raccolti nel corso di 12 mesi:

  • L'OCT pre o post PCI ha influito sulle decisioni dei medici nei confronti del 65% dei pazienti.
  • L'OCT pre PCI ha modificato la pianificazione del trattamento per il 55% dei pazienti nonché le decisioni relative alla lunghezza e al diametro dello stent.
  • L'imaging OCT pre e post PCI per modificare la strategia procedurale è stato associato a una diminuzione dell' IM intraospedaliero.

"Da tempo, ormai, molti medici sono convinti che la maggiore risoluzione dell'OCT possa agevolare la pianificazione del trattamento e la tecnica procedurale del PCI. Lo studio ILUMIEN I rappresenta un'ulteriore conferma di come l'OCT possa contribuire al perfezionamento del PCI" ha dichiarato William Wijns, Ph.D., codirettore del Cardiovascular Centre di Aalst, Belgio.

Dati dello studio ILUMIEN II: Misurazione dell'espansione dello stent tramite OCT

Lo studio ILUMIEN II si proponeva di stabilire se l'impiego dell'OCT avrebbe condotto a un livello di espansione dello stent simile a quello dell'imaging IVUS. Dopo aver analizzato l'impianto di uno stent mediante OCT o IVUS in 940 pazienti arruolati per gli studi ILUMIEN I e ADAPT-DES, il grado di espansione dello stent fra imaging OCT e IVUS è risultato simile. Dai dati raccolti si evidenzia inoltre che l'imaging OCT e IVUS presentavano un numero analogo di casi di mal posizionamento dello stent, protrusione dei tessuti e dissezione dell'estremità dello stent.

"I risultati dell'ILUMIEN II si riferiscono ad annose questioni riguardanti la capacità dell'imaging OCT di ottenere un'espansione analoga dello stent, misurazioni più precise e un livello superiore di visualizzazione vascolare rispetto agli strumenti di imaging di prima generazione come l'IVUS" ha spiegato Gregg W. Stone, professore di medicina, Columbia University Medical Center e presidente dell'ILUMIEN II. "Al momento i risultati relativi all'impianto di uno stent mediante angiografia, IVUS e OCT vengono analizzati nel corso della sperimentazione randomizzata prospettica multicentrica ILUMIEN III: OPTIMIZE PCI."

Informazioni sulla tomografia a coerenza ottica

La tecnologia OCT di St. Jude Medical è uno strumento di imaging intravascolare che si serve della luce per fornire immagini anatomiche della morfologia della malattia e misurazioni automatiche. Grazie alla tecnologia OCT, i medici possono visualizzare e misurare importanti caratteristiche dei vasi sanguigni difficilmente visualizzabili o valutabili tramite le precedenti tecnologie di imaging. L'OCT, invece, può garantire misurazioni automatiche estremamente accurate in grado di influenzare la scelta, l'uso e il posizionamento dello stent e contribuire così allo sviluppo di procedure di successo. In questo modo la necessità di ripetere la rivascolarizzazione risulta potenzialmente ridotta.

Informazioni su St. Jude Medical

St. Jude Medical è una multinazionale impegnata nello sviluppo di dispositivi medici che si adopera per trasformare il trattamento di alcune delle malattie epidemiche più dispendiose al mondo. La società raggiunge tale obiettivo sviluppando tecnologie mediche convenienti sotto il profilo economico che salvano e migliorano la vita di pazienti in tutto il mondo. St. Jude Medical, la cui sede generale è a St. Paul, Minnesota, è specializzata in via primaria nelle quattro seguenti aree cliniche: gestione del ritmo cardiaco, fibrillazione atriale, medicina cardiovascolare e neuromodulazione. Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visitare sjm.com o a seguirci su Twitter @SJM_Media.

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