FORLI'- ITALIA,
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Recentemente è stata pubblicata una raccolta breve ma molto intensa, si tratta di alcune poesie prodotte da Cecilia Minisci, una sintesi di emozioni e sensazioni.
L’autrice trasmette, già in prima di copertina, una forte emozione: i suoi occhi, nel paesaggio del suo “rifugio di un tempo”, sono lo sguardo dell’infanzia che è rimasta in lei e che, anche oggi, quando quel tempo è trascorso, si percepisce fortemente.
La prima di copertina della raccolta è una immagine di Cecilia, con uno sfondo di paesaggio agreste, la sua terra.
S. Giacomo d’Acri, un piccolo paese in provincia di Cosenza, nella regione e precisamente nel circondario che raccoglie le testimonianze di uno dei più importanti periodi della nostra cultura:
Sibari è verso il mare, dalle alture del Pollino dove è collocato il paese si può intravedere quella che fu la capitale della Magna Grecia, siamo in una terra che lascia grandi eredità, che l’anima assimila.
Cecilia nasce in questa terra di Calabria e trasmette le sensazioni che ha assimilato.
Da quel luogo, S. Giacomo d’Acri, ci separano oltre ottocento chilometri, visto che oggi, Cecilia vive a Cesena, in Romagna, bella ma tutt’altra terra. Insegnante di materie scientifiche, non può svincolare il suo essere dalla sua essenza; ed allora si ricongiunge alla “madre culturale” di provenienza, all’energia impressa nel suo inconscio dai paesaggi e dalle atmosfere già immortalate da Omero.
“Legame di sensi” è una raccolta di tredici momenti, tredici poesie che indagano l’animo, emozioni interiori trasmesse al lettore con essenziale semplicità, Cecilia dichiara, in un filo conduttore che caratterizza i suoi versi, i suoi sentimenti e l’amore per la vita, nonostante i momenti di sofferenza che essa ci riserva.
