ASSOLUZIONE PER CROLLO VIGNA JACOBINI, ALLORA AVVENNE TUTTO PER CASO?

Augusto Santori (PDL): “Si dica se allora Portuense è zona a rischio idrogeologico”
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) “Quella di qualche ora fa è l’ennesima sentenza di assoluzione che ci lascia interdetti ma in questo caso, pur non volendo interferire nella materia giudiziaria, non posso non rappresentare la voce di centinaia e centinaia di cittadini romani che restano assieme al sottoscritto interdetti per come questa triste vicenda si avvia al suo epilogo in tribunale”, così dichiara in una nota Augusto Santori, consigliere del PDL del Municipio XV.
“Non si tratta di far cadere sospetti sulla buona fede della giustizia e neanche si vuole esprimere la volontà che il colpevole sia stato il titolare della tipografia Capobianchi – prosegue Santori –qui ci si interroga più ingenuamente su un corollario proprio di questa sentenza: allora chi è stato? Avvenne tutto per caso? In qualità di rappresentante politico del territorio in cui avvenne il crollo, devo per l’ennesima volta ribadire la necessità che la questione di Vigna Jacobini sia chiarita, per onorare le ventisette vittime, tra cui tanti bambini, per dare giustizia ai loro familiari, per dare serenità ai residenti che ancora oggi abitano i quartieri di Portuense e Vigna Pia”.
“Alle lungaggini della politica e dell’amministrazione che ancora non ha dato risposte concrete agli eredi delle vittime del crollo – conclude Santori – oggi si aggiunge un’ulteriore beffa, che riguarda la giustizia e il diritto di conoscere le cause di quella tragedia. Se Portuense è a rischio idrogeologico, e quindi tutto capitò per caso, lo dicano tutti chiaramente e la politica agisca di conseguenza monitorando le aree, mettendo in sicurezza le zone a rischio e vietando ogni nuova costruzione o scavo di proporzioni rilevanti. Si aprono voragini su voragini, crollano volte garganiche e ora Vigna Iacobini non ha un responsabile: che cosa dobbiamo pensare?”.

Roma, 12 Luglio 2012

Roma, 11 lug. (Adnkronos) - Con una sentenza di piena assoluzione perche' i fatti contestati (omicidio colposo plurimo e disastro colposo) si e' concluso in Corte d'Appello il processo a Mario Capobianchi gia' amministratore della tipografia che si trovava in via di Vigna Jacobini all'interno del palazzo crollato la notte del 16 dicembre 1998 con il pesante bilancio di 27 morti. La sentenza pronunciata dalla Corte presieduta da Giuseppe Pititto dopo 5 ore di camera di consiglio lascia aperta la porta ad un risarcimento danni che potra' essere richiesto dai parenti delle vittime che si sono costituiti parte civile. Anche il procuratore generale Otello Lupacchini aveva sollecitato l'assoluzione cosi' come deciso dalla Corte.
Il processo era tornato all'esame dei giudici di secondo grado per decisione della Cassazione che aveva annullato la condanna inflitta a Capobianchi in primo grado e poi confermati in appello proprio per risolvere un problema provocato dalla possibilita' che le parti offese potessero aspirare ad un risarcimento.
A favorire l'assoluzione di Capobianchi sono state le conclusioni di una perizia disposta dalla Corte di Appello perizia che in sostanza aveva scagionato il responsabile della Stilgraf, la societa' tipografica che si trovava all'interno del seminterrato del palazzo.
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