Il MIBACT- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo- ha assegnato a Emilia Romagna Teatro Fondazione il secondo punteggio comeTeatro Nazionale Italiano .

Il riconoscimento chiude in positivo la polemica sul "decreto di riforma" del teatro italiano e sulle assegnazioni che il ministero e la Commissione Prosa avevano distribuito ai Teatri Nazionali e ai Teatri di rilevante interesse Culturale nel 2015.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Sono stati resi noti i punteggi ministeriali che il MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo assegna ogni anno a ciascuno dei 7 Teatri Nazionali italiani valutandone la qualità artistica, oltre alla quantità, del progetto.
Sulla base di questi criteri, Emilia Romagna Teatro Fondazione è il secondo Teatro Nazionale italiano.

Emilia Romagna Teatro Fondazione registra un incremento sul punteggio assegnato, passando dai 23 punti, espressi lo scorso anno, a 25.
Il punteggio finale viene conteggiato calcolando la somma di ciascuna della tredici voci che valutano numerosi aspetti del lavoro di ciascun teatro.
Di queste tredici voci, per ciascuna delle quali si assegna un punteggio, si sottolineano particolarmente alcune di esse, come la qualità della direzione artistica, la qualità espressa sia dagli spettacoli prodotti che da quelli ospitati, passando per la qualità artistica espressa dal progetto complessivo.

Il Ministero, nell’applicazione dei criteri per determinare la contribuzione, ha premiato sia la qualità che la quantità del lavoro della Fondazione, visto che il contributo è stato maggiorato del 7% rispetto a quello assegnato lo scorso anno. In base al D.M. in vigore dal 30/9/2016, il 7% è la percentuale massima  di incremento applicabile al contributo assegnato nell’anno precedente.

CI troviamo davanti alla presa d’atto di una serie di valori che per ERT sono indiscutibili: le collaborazioni con registi come Pietro Babina, Elena Bucci, Pippo Delbono, Andrea De Rosa, Nanni Garella, Antonio Latella, Claudio Longhi, Marco Martinelli, Pascal Rambert, Stefano Randisi, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano, e quelle con i giovani Consuelo Battiston, Enrico Castellani, Gianni Farina, Anna Peschke, Valeria Raimondi, Davide Sacco, Agata Tomsic, La qualità del lavoro con gli attori, il corso di Alta Formazione che ha avuto un esito felice come ‘Santa Estasi’, in cui sono stati coinvolti 16 giovani attori e 8 giovani drammaturghi; il progetto, già vincitore del Premio assegnato dalla Associazione Nazionale Critici di Teatro per aver ‘segnato la stagione’, sarà ad Avignone nel luglio del 2017. L’esperienza unica fatta con gli attori e collaboratori di Arte e Salute. Un progetto partecipato come quello di ‘Carissimi Padri’, che Claudio Longhi ha realizzato con un gruppo di attori che lavorano con la Fondazione da oltre sei anni. L’importante collaborazione con le Università della nostra Regione. Il Cantiere Moline e Villa Pini di Bologna. Le importanti collaborazioni internazionali. I tanti progetti culturali e per le scuole. Un lavoro imponente reso possibile da tutti i lavoratori della Fondazione, che permette, grazie all’impegno fondamentale e imprescindibile assicurato dai Soci Fondatori e Sostenitori, la progettazione, lo sviluppo, l’operatività e il rispetto del progetto triennale presentato nel 2015.
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Il riconoscimento chiude in positivo la polemica sul "decreto di riforma" del teatro italiano e sulle assegnazioni che il ministero e la Commissione Prosa avevano distribuito ai Teatri Nazionali e ai Teatri di rilevante interesse Culturale nel 2015.


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