Gestione della conoscenza e information warfare

Lo sviluppo delle economie nel terzo millennio è essenzialmente dovuto alla conoscenza: con tale definizione si intende tutto l’insieme di dati, immagini, informazioni, cultura e molto altro, che porta ad una capacità di produzione e sviluppo con meno lavoro, energia, denaro (Toffler 1993).
Chiasso, (informazione.it - comunicati stampa - servizi) Oggi l'attenzione è rivolta non solo all'acquisizione delle informazioni, ma anche alla loro gestione, meglio definita come Knowledge Management, che consente di aumentare il valore del bagaglio informativo di un'azienda, vitale per la sopravvivenza e la competizione del business nella società contemporanea.

Se dovessimo dare una definizione al termine Information Warfare potremmo dire che si tratta di un termine di derivazione militare che s riferisce alla guerra delle informazioni, come descritto nel libro di Hedi e Alvin Toffler "War and Anti-War" si tratta di nuovi soldati della conoscenza, una nuova strategia cognitiva identificata dalla sigla C2 - comando e controllo – e che rappresenta la gestione delle informazioni sul campo, aventi come punto cardine l'informazione stessa.
Naturalmente comprendono un ventaglio allargato di operazioni: da quelle di propaganda a quelle psicologiche, al fine di ingannare, distruggere o influenzare le capacita dell'avversario.

Alla complessità dell'argomento in oggetto ha cercato di dare una classificazione Winn Schwartau, dividendole in tre gruppi: personal information warfare, ovvero quando le informazioni si riferiscono ad un solo individuo, corporate information warfarw, quando informazioni di natura economica vengono utilizzate allo scopo di ottenere un vantaggio competitivo e global information warfare, quando le informazioni sono utilizzate per influenzare le forze e le strategie economiche a livello mondiale. La società, definita della terza ondata, costruisce il suo status di benessere sulla conoscenza, vendendo servizi basati proprio sull'informazione.

In the "Econic battlefiled" di Swartau sono espresse idee ed opinioni molto intressanti, soprattuto per coloro che si occupano di sicurezza aziendale, dove viene descritto come il Nuovo Ordine Mondiale ha sviluppato enormi disuguaglianze tra i popoli, creando categorie abbienti e non abbienti, spingendo i secondi a raggiungere i livelli di vita dei primi attraverso la concorrenza sleale, l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento, al fine di creare un vantaggio competitivo. In questo scenario le spie sono i veri guerrieri delle informazioni e l'attenzione da parte dei governi si sta spostando dalla raccolta di informazioni in ambito militare alla raccolta di informazione in ambito civile.

Come descritto da Dorothy E. Denning l'information warfare è costituita da quattro elementi fondamentali: le risorse informative, i players, le operazioni difensive e le operazioni offensive. Ci concentreremo sull'ultimo aspetto, ovvero quello offensivo, che si occupa di sfruttare una risorsa informativa con il fine di incrementare ed acquisire un vantaggio competitivo.

Con il termine Competitiv Intelligence, si intendono tutti quei processi di raccolta di informazioni sulle attività dei concorrenti utili a perseguire obbiettivi del proprio business, acquisite tramite fonti pubbliche e attraverso l’elaborazione di dati che successivamente verranno trasformati in informazione strutturati. Questi passaggi e metodi sistematici di ricerca ed analisi possono influenzare e cambiare i piani di un'azienda e le decisioni del management. Da qui si evince l'importanza che rivestono e il supporto che costituiscono per tutti i decisori. In molti casi ci si spinge fino alla “profilatura” delle società e dei suoi manager, inclusi profili comportamentali suffragati anche da psicologi.

I metodi utilizzati alla base della Competitive Intelligence sono principalmente metodi OSINT, naturalmente in un contesto etico, ossia “da fonti aperte” dove la capacità di analisi e sintesi gioca un ruolo fondamentale nel generare il prodotto per i decisori, anche perchè l’85% delle informazioni utili sono disponibili pubblicamente, il resto spesso non ha un valore fondamentale.

Le contromisure per la Competitive Intelligence comprendono un insieme di procedure a difesa delle informazioni, che dovrnno individuare i canali tramite i quali la concorrenza raccoglie i dati e le aree di maggior interesse competitivo nonché le tecniche utilizzate, un esempio di contromisura sono il Cloacking Program e Operation Security OPSEC e l'Integrated Business Intelligence Model.
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