Comunicato della Associazione Transdolomites per la salvaguardia dei passi dolomitici

Come governare la mobilità nell’intera regione dolomitica
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti) Comunicato della Associazione Transdolomites per la salvaguardia dei passi dolomitici

Le osservazioni del Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici vanno ascoltate perché è legittimo che a fronte della nuove azioni di mobilità sui passi possano farsi largo le preoccupazioni di imprenditori e collaboratori .
Ma allo stesso tempo sosteniamo che la sfida della mobilità nelle Dolomiti non la si affronta nelle aule giudiziarie. Questa la affronta tutti assieme trovando larga condivisione sul problema del traffico motorizzato, e mettendo sul tavolo visioni e progetti .
Il primo passo è maturare assieme la consapevolezza del valore mondiale che le Dolomiti hanno generato nell’immaginario dei cittadini, in modo particolare all’estero.
Secondo punto: rendersi conto che non si può pianificare il futuro del turismo pensando che il turista ragioni con la stessa mentalità del residente.
Questo perché mentre il turista è sempre sensibile ai territori che offrono un modello di vacanza rispettosa dell’ambiente nel quale si trova a soggiornare, quasi sempre è il residente a dover essere educato ad una maggiore attenzione nei riguardi della propria "heimat" ("terra madre" ndr).
E’ sempre più evidente che negli anni passati l’aver speso miliardi di Euro nella costruzione essenzialmente di nuove strade ci ha portato ad un vicolo cieco. Senza battere ciglio e senza una programmazione nell’arco dei 20 – 30 anni in tema di trasporti che di consumo di territorio disinvestendo parallelamente sull’offerta di sevizio pubblico che sarebbe costato molto meno è che per l’economia turistica avrebbe generato un’importante risorsa economica.
Il problema non sta nella percentuale di NO o di NO ma nel modo con il quale governare la mobilità nell’intera regione dolomitica e non solo nei singoli siti UNESCO.
La scelta della Provincia Autonoma di Trento di raddoppiare l’offerta di mobilità pubblica investendo sul cadenzamento ai 30 minuti sulla tratta Cavalese –Canazei e potenziando il TPL anche in direzione dei passi è una buona scelta . Va nella giusta direzione e auspichiamo che in futuro nelle ore di maggiore carico si abbia il coraggio di programmare le corse anche ogni 15 minuti.
Certo sarà che nel periodo più trafficato della stagione estiva , ossia agosto , il servizio di trasporto pubblico collasserà non per sua incapacità ma semplicemente perché resterà bloccato in mezzo al traffico privato.
Ciononostante , nel breve periodo questa è l’unica via percorribile per spostare dalla mobilità privata a quella pubblica una parte dei viaggiatori.
Nell’interesse del fondovalle e dei passi dolomitici è fondamentale rendersi conto che solo riducendo il numero di auto in circolazione e promuovendo un’esperienza di vacanza in sintonia con il pregio del territorio dolomitico che si potrà confidare sul futuro turistico di questi territori . Altrimenti, il rischio di chiudere baracca nei prossimi decenni è una considerazione da non trascurare.
Ma è urgente accompagnare queste misure di mobilità nelle valli con un altro obiettivo ancor più ambizioso; filtrare già dalle città il traffico in direzione delle Dolomiti.
Il senso del progetto ferroviario per il collegamento tra Bolzano e Cortina attraverso la Val Gardena e Val Badia e quello della Trento-Penia di Canazei via Val di Cembra , Fiemme e Fassa è proprio questo.
Trento e Bolzano diventeranno dei città strategiche di smistamento della mobilità turistica a livello dolomitico e alpino permettendo alla nuova clientela mondiale , che in auto non viaggia , di raggiungere le mete montane e permettere di sperare un allungamento delle stagioni turistiche.
Ma questo non è un compito che spetta solo alle province di Trento, Bolzano e Belluno; tutti sono chiamati a fare la loro parte. Ecco perché litigare non porta a nulla se non a perdere tempo e allungare i tempi per l’adozione delle vere e durevoli soluzioni di mobilità e di progresso economico.

INFO:
Massimo Girardi
Associazione Transdolomites.
Cell. 320.4039769
Ufficio Stampa
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