Napoli. Care amiche IL SALOTTO DI PATTY E' SU "LEGGENDARIA" MITICO BIMESTRALE diretto daAnna Maria Crispino. L'ultimo numero di Luglio è dedicato in gran parte alle autrici napoletane

Care amiche IL SALOTTO DI PATTY E' SU "LEGGENDARIA" MITICO BIMESTRALE diretto daAnna Maria Crispino .L'ultimo numero di Luglio è dedicato in gran parte alle autrici napoletane. Non si può che essere felici ed entusiaste della cura e attenzione al mondo letterario napoletano. Leggendaria, scritta da penne eccellenti, è un giornale di scrittura e messaggi diretto,organizzato da donne che della cultura e del mondo letterario femminile sono protagoniste assolute.
Napoli, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Care amiche IL SALOTTO DI PATTY E' SU "LEGGENDARIA" MITICO BIMESTRALE diretto daAnna Maria Crispino. L'ultimo numero di Luglio è dedicato in gran parte alle autrici napoletane.
Non si può che essere felici ed entusiaste della cura e attenzione al mondo letterario napoletano.
Leggendaria, scritta da penne eccellenti, è un giornale di scrittura e messaggi diretto,organizzato da donne che della cultura e del mondo letterario femminile sono protagoniste assolute. Un grazie e un augurio di ritrovarci in un prossimo futuro editoriale con la voce sapiente e sanguigna delle narratrici di razza napoletane. Patrizia Milone.

'Nel salotto di Patty

Ci si mette comodi nel salotto letterario che la padrona di casa pone a disposizione di quanti amano la letteratura. Si discute un po’ di tutto. Si presentano di volta in volta romanzi, racconti, antologie.
Si parla di questo e di quell’autore/autrice, passando tranquillamente dai vivi ai morti, dagli autorevoli ai “bocciati”. Ognuno delle presenti può prendersi il suo tempo e lasciarlo alle altre per parlare del proprio lavoro o di quello di un altro scrittore, donna o uomo non importa, anche se nel salotto di Patrizia Milone a sedersi sono almeno di solito, soltanto e determinatamente, autrici donne.

Ebbi a definirlo “L’Isola che non c’è” della letteratura, e resto convinta che si tratti del nome più attinente: non vi sono scrivanie tra chi parla del libro presentato e “il pubblico”, non c’è in realtà, “un pubblico”.
Chi accetta l’invito siede piuttosto in tondo, stile tavola di Re Artù.

Qualcuna degli intervenuti decide di portare con sé una recensione del libro presentato, altre traggono dalla borsa il libro, zeppo di appunti, o lo aprono sulle pagine di cui intendono parlare più lungamente.
Chiaramente i grandi “sponsorizzati” della letteratura possono vantare ben altre platee e diritti acquisiti all’inserimento in premi letterari di rilievo internazionale, laddove già soltanto “l’esserci” è segno evidente di una pubblicazione nata “vincente”.

Occorre dire che la maggioranza degli autori, me compresa, felicemente ospite di Patrizia Milone (docente di materie filosofiche nelle scuole superiori, già autrice di due libri per ragazzi e, più di recente, di un libro per adulti: Una eredità scomoda), la sua vita la vive ogni giorno nel lavoro, nelle necessità sociali e familiari, senza l’ovatta di protezioni altolocate da cui può darsi anche si rifugga, per restare padroni del proprio io.

Come non ringraziare, dunque, la gentile ed erudita padrona di casa, per questa accoglienza nella casa antica di Corso Umberto? La perseveranza intelligente con cui organizza le sue serate non è cosa semplice. C’è un corredo di relazioni sociali, di scambi d’attenzione senza secondi fini, di inviti precisi e reiterati alle “socie” di questo gruppo letterario.

In questo salotto, il gruppo di gentili signore, tra cui la scrittrice di turno, dialoga, si racconta aneddoti, sussurra qualche indiscrezione su autori che sono giunti inspiegabilmente “in alto”, pur se di loro non si può leggere (per noia), oltre la terza pagina delle loro opere.

Nel piacevole e armonioso clima di questa serata “tra amiche” ci si può lasciar trasportare dalle storie e le voci di Loredana Ciambriello, Fiorella Franchini, Marina Panuzzo, Speranza Perna, M.Carla Rubinacci, Rosy Selo e
Laura Uliano, provando a dimenticare quanto poco sia amata la lettura oggi, specialmente dalla fascia giovane della
società.

Nel corso delle ore ciascuna delle signore presenti esprime il proprio parere sull’opera presentata, di cui alcune
pagine vengono lette, con grazia e preparazione tecnica, dalla stessa Patrizia o da altre tra le ospiti presenti.

Ma per una sera si parla proprio del romanzo dell’ospite: «Intrigante e appassionata trama di eventi e sentimenti», è stato definito Un’eredità scomoda.

«La scoperta di una misteriosa lettera confessione all’interno di un libro antico, fa scattare una narrazione fra passato
e presente. Nel clima austero dell’antica Università napoletana Federico II, i protagonisti, formano una rete di combinazioni dove l’amore e i sospetti su di un ambiguo docente, creano un’arroventata suspense. La matassa si trasforma in un intricato labirinto. Il commissario Biondi indagherà coi ferri del mestiere e la sensibilità di chi opera in un mondo, quello della cultura universitaria, nel quale si alternano luci e ombre.

Dove il movente del male spesso si annida nei luoghi oscuri dell’animo umano. Amore, morte, amicizia e tradimento. Tutto nel meccanismo di una trama che coinvolge il lettore. Lo trascina e lo rende protagonista
all’interno della scena, verso un finale spiazzante e risolutorio».

Bianca Fasano
Ufficio Stampa