American Academy in Rome: A VIEW OF ONE’S OWN: TRE FOTOGRAFE A ROMA

ESTHER VAN DEMAN, GEORGINA MASSON, JEANNETTE MONTGOMERY BARRON. Fino al 27 novembre 2016
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Lo sguardo su Roma di tre generazioni di donne, pioniere e protagoniste della fotografia dal XIX secolo ad oggi. Le foto in mostra fanno parte della Collezione della Fototeca dell’American Academy in Rome. Il 3 novembre alle 18,30, nell'ambito della mostra, è in programma la conversazione con la grande fotografa siciliana Letizia Battaglia. L’evento è in collaborazione con la 16. Quadriennale d’Arte e la XV ed. del Festival Fotografia.

Continua fino al 27 novembre 2016 la mostra presso l'American Academy in , il cui titolo si ispira al celebre saggio di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, “A View of One’s Own: Tre fotografe a Roma. Esther Van Deman, Georgina Masson, Jeannette Montgomery Barron a cura di Lindsay Harris, Peter Benson Miller e Angela Piga. Il 3 novembre alle ore 18,30 l’American Academy in Rome invita la grande fotografa siciliana Letizia Battaglia a raccontare, con il suo sguardo particolare la città di Palermo, nell’ambito del ciclo di incontri La Fotografa e la Città. L’evento è in collaborazione con la 16. Quadriennale d’Arte e la XV ed. del Festival Fotografia.


La mostra espone una selezione di fotografie di donne straniere che hanno vissuto a Roma per tre successive generazioni, tutte collegate in qualche modo all’American Academy in Rome.

Le foto di Van Deman e Masson fanno, infatti, parte dell’Archivio della Fototeca dell’American Academy in Rome, che costituisce, attraverso gioielli come questi, uno strumento ed una risorsa preziosa per studiosi e amanti della fotografia nel racconto e nella documentazione della città di Roma.

Il loro lavoro confronta aspetti della Città Eterna e le sue trasformazioni urbane nel corso di più di un secolo, dalla Belle Epoque ai nostri giorni. Allo stesso modo, traccia l’emergere della fotografia come mezzo indipendente esercitato da donne con un punto di vista distintivo, che si evolve passando dall’approccio documentaristico all’interpretazione di una visione in soggettiva che richiama anche ad una “espressione di genere”.

Protagoniste sono l’archeologa americana Esther Boise Van Deman (1862-1937), che ha fotografato Roma e i suoi dintorni nei primi decenni del Novecento, Georgina Masson (1912 -1980), britannica, autrice della guida classica The Companion Guide to Rome che ha dato forma all’esperienza degli visitatori anglosassoni a Roma dal 1950 fino ad oggi (l’ultima edizione è stata pubblicata nel 2014) e la fotografa contemporanea Jeannette Montgomery Barron, (nata nel 1956) le cui immagini hanno catturato scorci della città dal punto di vista di una americana che vive all’estero, nella città eterna, con un approccio meditativo.
Nel suo importantissimo volume Sulla Fotografia, Susan Sontag mette a confronto il fotografo con il flâneur, il cui sguardo mobile e la sensibilità indipendente nel flusso e riflusso di Parigi viene definito nel XIX secolo dal poeta e critico Charles Baudelaire come un tratto distintivo del punto di vista maschile moderno. Per Baudelaire, lo spettatore sperimenta la città, passeggiando e assorbendo la miriade di dettagli che la caratterizzano, perdendosi tra la folla e cercando l’eterno in ciò che è fugace e fuggitivo.

Le fotografe Esther Boise Van Deman, Georgina Masson, Jeannette Montgomery Barron si appropriano di questo sguardo mobile forgiato da un immaginario prettamente maschile e danno vita ad una nuova narrazione sulla città. L’osservazione empirica di mattoni e malta si dissolve progressivamente in una pura, evanescente esperienza.


La mostra sarà inaugurata da un intervento della fotografa americana Zoe Strauss, mentre il 3 novembre alle ore 18 il confronto è con la grande fotografa siciliana Letizia Battaglia.

A cura di Lindsay Harris, Peter Benson Miller e Angela Piga

Il catalogo contiene testi di Mark Robbins, André Aciman, Lindsay Harris, Peter Benson Miller, Alessandra Capodiferro, Angela Piga.

La mostra è visitabile ogni venerdì sabato e domenica dalle 16 alle 19

Contatti:
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