CARLO CATTANEO, LO STATISTA-STUDIOSO CHE ANTICIPO’ I TEMPI

Carlo Cattaneo – Pubblicazione di: “Notizie naturali e civili su la Lombardia (1844)” opera in parte inedita, Lugano – Presentazione nel Palazzo Civico
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Fonte: Giornale Informazione Quotidiana
Istituto Europa Asia IEA Europe Asia Institute

Occasione per ricordarne la figura la presentazione a Lugano di un’opera in parte inedita
CARLO CATTANEO, LO STATISTA-STUDIOSO CHE ANTICIPO’ I TEMPI
Benito Sicchiero

Carlo Cattaneo è vissuto nel 1800, ma il suo pensiero politico è valido ancor oggi in un’Europa che ha sostanzialmente demandato all’euro le proprie fondamenta costituzionali e in un’Italia che, ad oltre un secolo e mezzo dall’unità, vede non ancora colmate le profonde differenze culturali ed economiche tra Nord e Sud del Paese.

Meritoria quindi ogni iniziativa che tenda alla rivalutazione di questo grande statista e studioso, come la pubblicazione delle sue opere da parte del Comitato italo-svizzero, in collaborazione con l’Associazione Carlo Cattaneo di Lugano e gli editori Le Monnier di Firenze e Casagrande di Bellinzona.

Carlo Cattaneo. Notizie naturali e civili su la Lombardia (1844) e il volume che raccoglie i testi inediti destinati alla seconda parte dell’opera sono stati presentati nel Palazzo Comunale di Lugano.

Relatori Franco Masoni, presidente del Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo; Enrico Decleva, rettore emerito dell’Università degli studi di Milano; Carlo G. Lacaita, già ordinario dell’Università degli studi di Milano; Piero Bassetti, primo presidente della Regione Lombardia ed attualmente presidente di Globus et Locus, un osservatorio politico sulla glocalizzazione e gli italiani nel mondo fondato nel 1997 ; Giorgio Bigatti, curatore del nuovo volume; coordinati da Carlo Agliati, archivista cantonale.

Tra i presenti il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia, nonché componente dell’Associazione Carlo Cattaneo, Achille Colombo Clerici con la consorte Giovanna, l’ambasciatore d’Italia a Berna Cosimo Risi – che è intervenuto con interessanti considerazioni, attualizzado, nell’attuale contesto storico e culturale, il pensiero di questo autore che puo’ definirsi a buon diritto un classico della letteratura scientifica e politica.

Presenti, tra gli altri, il Console Generale d’ Italia a Lugano ministro Marcello Fondi, il presidente della ‘Associazione Carlo Cattaneo’ Paolo Grandi, il direttore del Corriere del Ticino Giancarlo Dillena, il vice sindaco di Lugano Giovanna Masoni, Marco Cameroni console emerito della Svizzera a Milano, Remigio Ratti, Marina Masoni, Achille Crivelli, Marina Marsaglia.

Cattaneo – patriota, filosofo, politico, linguista e scrittore, esponente del pensiero repubblicano federalista, di formazione illuminista e positivista – nella splendida introduzione definita miracoloso connubio “tra splendore della forma letteraria e rigore della scienza” delinea il suo impegno: realizzare una indagine, tesa a perseguire la finalita’ dell’incivilimento del mondo di allora, sulla variegata realtà italiana, regione per regione (come per la Svizzera aveva fatto l’amico Stefano Franscini) partendo appunto dalla Lombardia, con analisi fondamentali per avvicinare l’Italia ai Paesi europei più progrediti.

Un’indagine dalla quale sarebbe emerso “il ruolo svolto dalle città come centri propulsivi dello sviluppo civile”; mentre il podestà di Milano dell’epoca, Casati, voleva una semplice descrizione di questa citta’ e dei suoi dintorni, una sorta di “guida turistica”.

Vicende storiche – Cattaneo e i suoi amici parteciparono e contribuirono alle Cinque Giornate di Milano, ma dopo di esse, Cattaneo ( che non partecipera’ mai alla vita politica italiana anche quando, nel neounitario stato italiano, verra’ chiamato a far parte della Camera dei Deputati) rifiutò l’intervento piemontese, perché considerava il Piemonte meno sviluppato della Lombardia e lontano dall’essere democratico – lo costrinsero a rifugiarsi a Lugano, in una nazione “formata da liberi cittadini soldati”.

Cattaneo se ne parte dalla sua Milano che lo aveva visto tra i registi, nel 1848, dell’insurrezione delle Cinque Giornate; lascia la sua casa, che era stato uno dei fortilizi della rivolta, dotata com’era di una doppia entrata, da Via Montenapoleone 21 ( palazzo Dozzio Cagnoni ) e da via Bigli, che permetteva agevoli vie di fuga agli insorti, e approda a Lugano, dove al Caffe’ Terreni, sito nell’attuale Palazzo Civico in Piazza della Riforma, stabilisce il suo quartier generale: studi, pubblicazioni, contatti culturali e politici.

All’alba dell’Unificazione italiana, che vedeva gli spiriti nobili del tempo battersi per la “centralizzazione” e l’autonomia dei singoli stati, Cattaneo era fautore di un sistema politico basato su una confederazione di stati italiani sullo stile della Svizzera. Aveva ammirato nei suoi viaggi l’organizzazione e lo sviluppo economico della Svizzera interna che attribuiva proprio a questa forma di governo.

E prendeva esempio dagli Stati Uniti diventati un Paese grande e temuto anziché un gruppetto di colonie in lotta tra loro e con le potenze europee.

A Lugano si impegnò in ogni settore – dall’educazione alla bonifica alle ferrovie, alle miniere, all’economia – “inventando” la formula oggi attualissima delle “joint ventures” mano pubblica-investitori privati per realizzare grandi opere allo scopo di migliorare il basso livello economico, culturale e sociale della popolazione, ben diverso da quella del resto della popolazione svizzera.

Lo “studio” di Cattaneo, come s’e’ visto, era la sala biliardo del Caffè Terreni, situato in un angolo del palazzo del Governo Cantonale oggi sede del Municipio. Nel locale firmò il contratto del Politecnico e qui ebbe luogo una clamorosa lite con il responsabile dell’istruzione sulle modalità d’insegnamento ai giovani. Né fu l’unico caso di querelles: ebbe scontri memorabili anche con i progettisti della ferrovia del Gottardo. Lo studioso e statista era condannato a precedere le opinioni dei suoi contemporanei tanto da far dire che era nato anzitempo.

E di tempo ne è trascorso, all’incirca 150 anni, prima che si trovasse chi raccogliesse in volume i carteggi che dovevano completare Notizie naturali e Civili su la Lombardia. E quasi altrettanto tempo perché l’idea federalista prendesse piede anche in Italia. Carlo Cattaneo è il raccordo tra passato e presente per intuire quello che sarà il futuro.
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