L'incisione blu

Sabato 25 ottobre 2014, alle ore 18.30, in occasione del finissage della mostra Stampa2, l’Atelier Controsegno, sito in Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (nei pressi della stazione della Cumana Dazio), presenta il testo L’Incisione Blu, scritto dall’artista e ricercatrice romana Fabiola Mercandetti, primo “quaderno” della collana edita dall’ALI (Associazione Libera Incisori).
Pozzuoli, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Il secondo incontro del ciclo L’Incisione: percorsi e tendenze (partito con le conferenze a tema l’11 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo, organizzata da AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanei Italiani) si apre in bellezza con la presentazione del testo, accompagnato da video-proiezioni, di Fabiola Mercandetti, artista dedita, insieme a Marco Innocenzi, allo studio delle procedure atossiche già dal 2005. Il libro propone la storia del movimento di incisione non toxic e dei mordenti salini, ed è il frutto di anni di approfondimento e contatti con i maestri internazionali del settore: Nik Semenoff, Emilie Aizier e Paco Mora (di cui si offrono le note scritte persolmente), per giungere alla realizzazione delle attuali varianti e metodi innocui.
L’Incisione Blu (Blue Etching) : è il nome scelto da Fabiola Mercandetti e Marco Innocenzi per indicare la ricerca sull’incisione non toxic; una chiara allusione al colore del mordente salino (solfato di rame) usato nelle tecniche calcografiche indirette per incidere alcuni metalli. Tale definizione rispecchia idealmente anche il “blu spirituale di Kandinsky”: il colore della natura e dell’arte, uniti in un binomio comune, che ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente e una maggiore consapevolezza nell’uso di metodologie e prodotti più sicuri. I procedimenti calcografici atossici rappresentano una complessa evoluzione verso il nuovo, ma anche il ritorno a dei materiali utilizzati nelle ricette antiche, non a caso, il solfato di rame è citato da Dioscoride, Plinio il Vecchio e molti altri, mentre l'uso degli oli vegetali per pulire le lastre si ritrova nei vecchi trattati degli incisori.
Fabiola Mercandetti, incisore e bulinista, nata a Roma nel 1970, consegue la Maturità Artistica al Primo Liceo Artistico di Roma nel 1988 e il Diploma Accademico in Decorazione all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1996. Inizia a incidere a bulino da autodidatta e approfondisce questa tecnica in Francia, studiando i bulinisti antichi e contemporanei presso collezioni pubbliche, mercanti di stampe e visitando atelier di incisori e stampatori. Nel 2007 scrive il saggio Storia di una tecnica calcografica: identità e linguaggio dell’intaglio a bulino, allegato al catalogo Sette donne al bulino. Dal 2009, assieme a Marco Innocenzi, ha realizzato un sito (www.occhiodellincisore.com) dedicato ai maestri del bulino del ‘900, con la collaborazione di Pierre Martin, René-Louis Berge e altri grandi nomi internazionali. Dal 2011 al 2013 perfeziona la sua padronanza con il bulinista austriaco Jürgen Czaschka; in quegli anni inizia pure a insegnare incisione tradizionale e atossica presso l’associazione Società Cattolica Operaia Tiberina a Roma e l’Opificio della Rosa a Montefiore Conca (Rimini).
Per tutti coloro che non sono riusciti a essere presenti alla giornata del contemporaneo che si è tenuta l’11 ottobre, Atelier Controsegno ripresenterà i corsi di incisione che inizieranno a breve presso la sede della stamperia.

INGRESSO GRATUITO
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