Milano Art Gallery: il “realista del sogno” Michele Mainoli in mostra a Venezia per la collettiva “Pro Biennale” con la partecipazione di Vittorio Sgarbi

Michele Mainoli in mostra presso la Milano Art Gallery
Venezia, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Non manca molto all’inizio della mostra “Pro Biennale”, allestita all’interno della nuova e incantevole sede veneziana della Milano Art Gallery, situata in Calle dei Cerchieri 1270, in zona Dorsoduro e Campo San Barnaba. L’esclusiva iniziativa, organizzata dal manager Salvo Nugnes, direttore dell’Associazione culturale “Spoleto Arte”, si collega alla concomitante 56^ edizione della Biennale di Venezia e avrà luogo dall’8 Maggio al 4 Giugno 2015, con vernissage inaugurale fissato in data venerdì 8 Maggio 2015, alle ore 18.00, con la presenza straordinaria del Prof. Vittorio Sgarbi nel giorno del suo compleanno, che verrà anche festeggiato in tale occasione. Tra le opere esposte, troviamo anche l’opera del pittore pavese Michele Mainoli, con il suo stile inconfondibile. Mainoli, scomparso nel 1991, è stato fra i massimi artisti italiani del secondo Novecento; sensibile e autonomo, schivo dal riconoscersi in una specifica corrente artistica e distante da una società che avvertiva come non propria, diceva di sentirsi “disintegrato” dalla civiltà materialista e consumistica in cui viveva, che viene trasportata nelle sue opere; i suoi dipinti vedono come soggetto protagonista la figura umana, in prevalenza quella femminile, colta in tutta la sua angoscia e sofferenza, suggerita anche dagli scenari pittorici, surreali, desolati e spogli, con corpi spesso scarni e allungati, le figure deformate, i colori densi e pregnanti. Vittorio Sgarbi, che l’ha definito “realista del sogno”, commenta su di lui: “Si tratta di un artista di grande cultura, di grande sensibilità e di grande autonomia: qualunque cosa dipinga, è un uomo autonomo che pensa prima di dipingere, la pittura è una conseguenza del pensiero. Sono dei trattatelli, questi dipinti, in cui c’è un’idea: è quindi pittura filosofica, pittura surrealista, perché sempre […] c’è pur nel sogno un pensiero, che è un pensiero libertario.”
Ufficio Stampa