Nel Medioevo più libertà per la donna di quanto si pensasse

Circolano molte leggende contro il Medioevo, gran parte di esse nate in ambienti illuministi come tentativo di denigrare un periodo storico essenzialmente cristiano. In questi giorni su un quotidiano spagnolo, la prof.ssa Raquel Alonso, docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Oviedo, ha presentato le conclusioni del suo studio, condotto per l’Institut de Recerca en Cultures Medievals dell’Università di Barcellona, smontando a sua volta una di esse.
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Roma. , (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Circolano molte leggende contro il Medioevo, gran parte di esse nate in ambienti illuministi come tentativo di denigrare un periodo storico essenzialmente cristiano.

Nell’immaginario collettivo vengono ancora definiti secoli bui, ma da molto tempo nelle accademie e nelle università la si pensa diversamente. Proprio due anni esatti fa ci ha lasciato il celebre storico francese (laico) Jacques Le Goff, tra i principali studiosi del Medioevo degli ultimi decenni. Come ha giustamente scritto lo storico italiano Franco Cardini, Le Goff «ha spregiudicatamente liberato l’idea di medioevo da tutta una serie d’incrostazioni che su di essa si erano depositate fino dal settecento». Per lui non c’è mai stato alcun Rinascimento, si è trattato di un lungo Medioevo cristiano, che lo studioso utilizzava come sinonimo di progresso.

In questi giorni su un quotidiano spagnolo, la prof.ssa Raquel Alonso, docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Oviedo, ha presentato le conclusioni del suo studio, condotto per l’Institut de Recerca en Cultures Medievals dell’Università di Barcellona, smontando a sua volta una delle tante leggende nere su questo periodo storico: il ruolo delle donne nei monasteri. «Pensavo che le donne vivessero una clausura molto oppressiva, mi sono sorpresa nel constatare che non era affatto così. Le donne, in generale, nel Medioevo, avevano molta più libertà e indipendenza di quanto avremmo potuto immaginare». Qualche tempo fa avevamo parlato anche dell’esistenza in quel periodo del suffragio universale, che permetteva già il voto alle donne.


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