Ecuador: preoccupano gli allontanamenti facili dei bambini in Italia

Presa di posizione del Presidente dell'Ecuador, Rafael Correa: chiederemo alle autorità italiane di riconsiderare il ritiro della custodia dei figli di emigranti ecuadoregni per disoccupazione.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - varie) Il Presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, in un discorso tenuto a Genova davanti a migliaia di emigranti ecuadoregni, ha annunciato che chiederà alle autorità italiane di riconsiderare le azioni eseguite in merito al ritiro della custodia dei figli di emigranti ecuadoregni per disoccupazione:
«Sembra che il problema dei bambini che [in Italia] vengono rimossi dalla custodia dei loro genitori e inviati alle case famiglia sia piuttosto esteso. Si potrebbe capire se ci fosse violenza, ma queste persone [emigranti ecuadoriani] ci hanno palesato la loro preoccupazione, perché le azioni per rimuovere i loro figli erano state avviate perché mamma e papà erano senza lavoro.»
Il capo dello stato ecuadoregno ha detto anche che la soluzione non è quella di rimuovere i bambini, ma aiutare i genitori a trovare lavoro. A Correa è stato riferito che lo Stato italiano paga alle strutture per minori circa 100 euro al giorno per bambino.
«Con tutto il rispetto non sembra logico. Se vogliamo aiutare i bambini i cui genitori hanno perso il lavoro, piuttosto che portarli via ai genitori e pagare 100 euro al giorno alle comunità di accoglienza, sarebbe meglio dare 100 euro al giorno ai genitori così si possono mantenere – ha affermato il Presidente.»
Il Presidente dell'Ecuador ha chiarito che ha molto rispetto per le istituzioni e la sovranità italiana, ma quello che succede oggi colpisce seriamente le famiglie ecuadoriane che vivono in Italia. Correa ha quindi dato delle disposizioni per rafforzare il team di avvocati presso l'ambasciata dell'Ecuador in Italia per fornire assistenza legale agli ecuadoriani. Inoltre saranno istituiti dei tavoli con le autorità italiane per risolvere questo problema, in modo che le famiglie non vengano disgregate.
«La presa di posizione de Presidente Correa è un importante passo in avanti per la soluzione del problema dei minori (non solo stranieri) allontanati ingiustamente dalle famiglie– ha affermato Silvio De Fanti Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani. Ma è necessario che vengano messi in luce altri aspetti che hanno impedito la soluzione del problema e perpetrato lo scandalo degli allontanamenti facili:
- Il conflitto di interessi dei giudici onorari minorili e dei consulenti tecnici, principalmente psicologi e psichiatri. Infatti non c’è solo il business delle strutture per minori con rette dai 100 ai 400 euro al giorno, ma anche il business delle consulenze tecniche e dei percorsi psicologici per bambini e genitori. Solo la consulenza tecnica d’ufficio può “fruttare” anche più di 5000 euro.
- La discrezionalità e la natura soggettiva della psichiatria e della psicologia. Tramite valutazioni soggettive ed opinabili, psichiatri, psicologi e assistenti sociali spesso inducono il Tribunale dei minori a prendere provvedimenti drastici e drammatici, sottraendo i figli alla famiglia, collocandoli nelle comunità, mettendoli poi sotto indagine, analisi e quant’altro. Le statistiche rivelano che circa il 20% delle sottrazioni coatte sono motivate da condizioni oggettive: assenza dei genitori (provvedimenti carcerari, morte dei genitori, ecc.), maltrattamenti, abusi. Il rimanente 80% circa avviene con motivazioni che rientrano nella cosiddetta “inidoneità genitoriale“, spesso in realtà riconducibili a sottostanti problemi economici o abitativi.
Ci auguriamo che nei tavoli tecnici vengano inclusi avvocati e professionisti che non hanno conflitti di interesse con il business delle strutture per minori con quello delle consulenze tecniche e dei percorsi psicologici. Solo così i bambini delle famiglie ecuadoregne potranno avere realmente giustizia.»
Speriamo anche che i ritrovamenti a questi tavoli possano anche mettere in luce le criticità generali del sistema e fornire delle soluzioni e raccomandazioni volte a impedire che gli errori commessi in questi anni dal sistema della giustizia e dell’assistenza minorile abbiano a cessare. Sebbene non ci siano stime accurate, attualmente circa 40.000 bambini soffrono inascoltati attendendo giustizia e la possibilità di riabbracciare i loro cari. Non sprechiamo questa occasione.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
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