AssoTutela, San Camillo: agende chiuse per le mammografie

Mentre la Regione Lazio insiste nell'autocompiacimento sulle proprie 'buone pratiche', i cittadini sono sempre più alle prese con una gestione delle liste di attesa che fa acqua da tutte le parti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato
roma, (informazione.it - comunicati stampa - varie) “Mentre la Regione Lazio insiste nell'autocompiacimento sulle proprie 'buone pratiche', i cittadini sono sempre più alle prese con una gestione delle liste di attesa che fa acqua da tutte le parti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “E' di ieri il solito trionfalistico comunicato in cui ci si autoincensa per aver bloccato il bando di gara per l'assegnazione del servizio di prenotazioni regionali del Cup e per aver inviato gli atti della nuova gara comunitaria centralizzata all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), scomponendosi a precisare che l'orientamento è quello di garantire una sempre maggiore trasparenza e tutela dell’Amministrazione da possibili infiltrazioni illecite. Tutto apprezzabile e condivisibile. Il presidente Zingaretti però, dovrebbe anche precisare ai cittadini, in nome della tanto invocata trasparenza – incalza Maritato – che ne è dell'accordo del 2013 sul rispetto dei tempi di attesa e, soprattutto, sulla possibilità di interrompere le prestazioni in intramoenia quando non fossero garantite quelle a regime di compartecipazione (ticket). Emblematico, in tal senso, è il caso del San Camillo, in cui da tempo la possibilità di prenotare mammografie programmate è interdetta alle donne, causa agende chiuse, senza precisarne il motivo”, conclude il presidente.
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