Mittelfest 2016 - ALEKSANDRA ZEC (Zagreb, 08.05.1979 – Zagreb, 07.12.1991). Un progetto d’autore di Oliver Frljić per HKD Teatro/Festival Internazionale delle piccole scene di Fiume, Croazia

Mercoledì 20 Luglio, Teatro Ristori, Cividale, ore 20. PRIMA NAZIONALE.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Mittelfest 2016 - 25°

ALEKSANDRA ZEC (Zagreb, 08.05.1979. – Zagreb, 7. decembar 1991).
un progetto d’autore di Oliver Frljić per HKD Teatro/ Festival Internazionale delle piccole scene di Fiume- Croazia
Regia Oliver Frljić,
drammaturgia Marin Blažević,
scenografia Ljerka Hribar,
costumi Sandra Dekanić,
luci Dalibor Fugošić / Marjan Zeneral Šubić,
suono Aleksandar Jovanović / Ivan Harej,

Mercoledì 20 Luglio, Teatro Ristori, Cividale, ore 20,00.

Con:
Ivana Roščić, Jelena Lopatić, Tanja Smoje, Damir Orlić, Nikola Nedić, Jurica Marčec
e inoltre Jana Mileusnić, Lucia Filičić, Nina Batinić, Morana Mladić

Una produzione HKD Theatre International Small Scenes Theatre Festival – Rijeka-Fiume.
Direzione artistica Nenad Šegvić,
Direttore di palcoscenico Liberta Mišan.
Cofinanziamento The City of Rijeka, Department of culture, Primorsko-Goranska County, The Serbian National Council for the City of Zagreb, Ministry of Culture, Republic of Croatia.


PRIMA NAZIONALE.

“Tutto ciò va ben oltre la questione della colpa e della pena”. Aleksandra Zec aveva dodici anni e frequentava la scuola quando, assieme alla madre Marija, è stata uccisa da 5 membri dei reparti speciali del Ministro degli Interni croato. Basato su materiali documentari, il teatro di Frljić ha lo stesso impatto emotivo di una Antigone. “Perché la questione riguarda noi, che osserviamo. Riguarda noi, cittadini e membri della comunità umana”.
"A pochi passi dal centro di Zagabria, nel bosco di Tuškanac, che ricorda la foresta berlinese in cui si perdeva Walter Benjamin bambino, affiora la casa museo di Bela e Miroslav Krleža (1893-1981). In questa zona residenziale di ville, sommersa dal verde, i rumor della politica non arrivano. Il maggiore scrittore croato del Novecento appare ancora controverso in una tradizione che non riesce a placare il vampiro della storia e sente il bisogno inesorabile di continuare a dividere per poter peggio governare.
Sono appena uscite le Marginalia di uomini e di città (a cura di Vlaho Bogišić che studia la sua opera da decenni), note saggistiche legate al lavoro lessicografico e al materiale raccolto per le enciclopedie di cui è stato ideatore, oppure testi impressionistici capaci − che si tratti di Danubio, Leopardi, Lord Byron, di personalità intellettuali e politiche croate − di sintetizzare temi letterari e questioni storiografiche. Di rappresentare la memoria culturale di una regione che Krleža chiamerà il mio Brabante: uno spazio immaginario che ritrova nei dipinti di Bruegel e di Bosch dove “sempre qualcuno piscia, sempre qualcuno vomita, e qualcuno pende dalla forca” e dove si impara a conoscere “le belve sanguinarie che si chiamano uomini”. (Nicole Janigro).

INFO:
www.mittelfest.org
Ufficio Stampa