Il Progetto Munari nei Reparti Di Pediatria. FONDAZIONE ABIO ed ABIO NAPOLI insieme per regalare sorrisi ai piccoli pazienti ospedalizzati.

Napoli , 05/10/2015 (informazione.it - comunicati stampa - non profit)

"Capire che cos'è l'arte è una preoccupazione (inutile) dell'adulto.
Capire come si fa a farla è invece un interesse autentico del bambino".
(Bruno Munari)

I Laboratori Munaria, attraverso un approccio polisensoriale, riescono a stimolare i bambini di tutte le età e li invitano a scoprire e sperimentare nuove forme di espressione artistica. Già attuati in diverse scuole e musei, per il secondo anno, grazie alla collaborazione del'Azienda Bracco, i laboratori sono approdati nelle ludoteche degli ospedali affiancando i volontari di ABIO Napoli. E così dopo Milano, Bologna e Roma, si è approdati a Napoli, la prima di quattro nuove tappe di questo viaggio stimolante ed innovativo.
Così come le forchette di Bruno Munari perdevano la propria funzione per diventare esempio di arte e di fantasia, i bambini ed i volontari reinventano posate di plastica colorata dando vita a oggetti e personaggi allegri, colorati e dalle texture differenti. Carta, plastica, spugne, tessuti (elementi quasi completamente di scarto), si modellano tra le mani di chi per poche ore cerca gioia e sollievo nella realtà del ricovero ospedaliero. Nessuna regola, nulla viene imposto: i bambini sono lasciati liberi di esprimersi attraverso l'arte. Grazie alla disponibilità ed alla professionalità dell'artista Michela Dezzani, il laboratorio ha riscosso un grande successo, coinvolgendo non solo i piccoli pazienti, ma anche i loro genitori ed i volontari ABIO.
Se dunque il metodo Munari si propone l'intento di ispirare un cambiamento dell’educazione e un cambiamento responsabile nella società, attraverso progetti creativi, attraverso questi laboratori ABIO realizza la propria mission, proponendo il gioco in ospedale (in un contesto dove, cioè, non è tutto sempre così semplice e scontato, attraverso il quale il bambino può lasciar emergere le proprie paure correlate all'ospedalizzazione e alla malattia, può distrarsi ed affrontare al meglio il tempo della degenza.
Durante le due ore di svolgimento, anche i genitori sono stati coinvolti, al fianco dei loro bambini, nel conoscere l'artista Bruno Munari, mostrando le segue creazioni realizzate con posate rielaborate in diverse forme a creare le più svariate immagini la cui interpretazione di volta in volta proposta si è risolta in immagini e risposte spesso divertenti. Questa partecipazione dei genitori rientra peraltro nella prerogativa di ABIO di accompagnare il bambino e la sua famiglia nel corso del ricovero, che rappresenta un momento di forte impatto emotivo non solo per il piccolo paziente ma anche per la mamma ed il papà.
Il progetto farà tappa prossimamente di nuovo a Milano, in una seconda ludoteca, ed inoltre a Cantù e a Piacenza (sede ABIO in tirocinio), dove ricorrendo a materiali (spesso riciclati e di scarto) come plastica, stoffe, legno, pasta, colorati e maneggevoli, si diventa artisti.
Creare, dunque, dando colore e reinventando il momento ospedaliero, distogliendo così i più piccoli da un evento per loro traumatico e lasciando loro anche interpretare la ludoteca (in questo caso, ma anche una biblioteca o un'aula in altri contesti ove il metodo Munari viene proposto e realizzato) come spazio creativo ed educativo ma a misura di bimbo, dove tuttavia i nostri numerosi volontari - ed i genitori - trovano essi stessi spunto per sorridere e stare bene al fianco dei piccoli pazienti.