La politica industriale per il 2017

Andrea Dell’Orto: manca la premialità per l’impresa.
Monza, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Le aziende italiane sono pronte? Saranno in grado di sfruttare le opportunità messe in campo dal programma che sta per partire e che dovrebbe rendere più facile e meno oneroso dotarsi delle cosiddette tecnologie abilitanti? L’interesse è senza dubbio alto da parte della platea di imprese che stanno valutando «gli strumenti messi a disposizione, in particolare l’iperammortamento” dice a Industria Italiana Andrea Dell’Orto. Oltre a dirigere l’omonima società che produce sistemi di iniezione e hardware hi-tech per auto e moto, Andrea Dell’Orto è vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza con delega al manifatturiero e medie imprese e ha fatto parte della cabina di regia di industria 4.0. «Inoltre sia in Confindustria sia in ambito universitario stiamo lavorando per avviare il primo Innovation Hub italiano a Milano che faccia da apripista».

Ciò detto, Dell’Orto non ha dubbi nell’individuare cosa manchi invece al programma governativo : non c’è «la premialità sul progetto: a oggi si premia l’investimento nel bene strumentale ma non il progetto completo. E’ necessario lavorare in questa direzione introducendo misure di incentivo come il credito di imposta sui temi del 4.0. E bisogna anche stimolare gli investimenti privati: secondo la società di consulenza Roland Berger – ricorda Dell’Orto -saranno necessari almeno 60 miliardi in dieci anni. Bisogna studiare il modo di recuperarli, attraverso il sistema bancario o la costituzione di fondi di investimento dedicati di private equity o venture capital».

La terza lacuna risiede ancora «in un piano di education in cui si preveda la formazione delle nuove figure professionali che saranno necessarie a Industria 4.0 partendo dalla scuola con l’alternanza scuola-lavoro e coinvolgendo anche l’Università. Tutto ciò – conclude Dell’Orto – consentirà non solo di recuperare il gap con la Germania ma anche di avviare collaborazioni fruttuose soprattutto sulle tecnologie abilitanti di cui Berlino è depositaria».


“[…]questa dovrebbe essere la politica industriale per il 2017”
Il mio punto di vista riportato su Industria Italiana.
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