Chi ben semina, ben vendemmia: i riconoscimenti raccolti nel 2015 da Maison Anselmet

Ogni anno è questo il giusto periodo per uno sguardo di riepilogo a premiazioni e riconoscimenti ricevuti, a chiusura di un lavoro iniziato tanto tempo prima in vigna e in cantina.
Villeneuve, (informazione.it - comunicati stampa - cibi e bevande) Conclusa la vendemmia 2015 che promette risultati interessanti per l'annata, Maison Anselmet guarda ai numerosi riconoscimenti ricevuti, la testimonianza di come un duro lavoro, unito a passione, dedizione e professionalità, sia ancora valore riconosciuto e apprezzato.
“Mario Soldati diceva che Il vino è la poesia della Terra e devo ammettere che condivido totalmente questa definizione. La poesia - afferma Giorgio Anselmet - è espressione di sentimento, ricerca espressiva di qualcosa di proprio, di personale da fare condividere ai lettori, allo stesso modo io credo che lo sia il mio vino. Quando sono in cantina, durante i vari passaggi della vinificazione metto tutto me stesso, cerco di dare al mio vino quei sapori, quei colori che danno a me, emozioni e sono soddisfatto se chi degusta i miei vini possa provare queste stesse sensazioni derivate, però, dalla propria personale percezione.”
I 5 Grappoli di Bibenda e la Bottiglia di Slow Wine sono un tributo alla Maison, la piccola, ma coraggiosa Azienda gestita da tutta la famiglia Anselmet a partire dal capostipite Renato, fondatore della cantina, sino alla moglie Bruna Cavagnet e ai tre figli.
È stato, quest'anno l'anno dei Pinot! All'etichetta di Pinot Noir 'Tradition' si è affiancata la selezione Semel Pater (Semel Pater, Semper Pater… una volta padre, si è padre per sempre), che appena immessa sul mercato ha raccolto grandi successi di pubblico e critica: i 3 biccheri del Gambero Rosso, le 4 viti della Guida Vitae. Il Pinot Gris d'altro canto ha ricevuto la medaglia d'argento alla manifestazione Mondial des Pinots una sorta di campionato mondiale dei Pinot che ha luogo in Svizzera, a Sierre. E riguardo a Semel Pater, Giorgio, molto emozionato, commenta: “Ho voluto fortemente questo vino per dedicarlo a mio padre, che mi ha sempre sostenuto, aiutato e che, ancora oggi, si dedica alla cantina. I riconoscimenti che insieme abbiamo ottenuto mi rendono doppiamente felice, perché il suo vino è un vino importante che piace e, in secondo luogo, perché so che lui ne è orgoglioso e questo sentimento ha grande valore senza avere prezzo” e, forte di rinnovata energia, Giorgio è già in cantina a preparare una nuova sfida.


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