GIOCO / ANCORA INCOMPRENSIONI

Gioco d’azzardo
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) L’avvocato Osvaldo Asteriti contesta quanto scritto sul gioco d’azzardo. Cercherò di essere freddo, anzi asettico, nonostante l’avvocato con sarcasmo ricorre – come fanno molti, d’abitudine – a espressioni insultanti, anziché ad argomenti persuasivi. “La teoria di Lanza sul gioco ha la stessa credibilità della leggenda metropolitana dei coccodrilli nelle fogne di New York”, commenta. Nonostante non abbia dimestichezza con i coccodrilli, nelle fogne o no, non comprendo la contestazione: Asteriti, infatti, sostiene che il gioco legale aumenta in sintonia con un eguale aumento del gioco illegale. E allora? Non so se il riferimento sia esatto, Asteriti si guarda bene dal produrre cifre, statistiche o altra documentazione. Ma, anche se fosse vero, vorrei ribadire che le mie ragioni sono altre, rimaste senza risposta.
Le traduco in domande, per l’avvocato e per i lettori: 1. È vero o no che in tutto il mondo occidentale, in Paesi non meno civili del nostro, il gioco è accettato, con la vigilanza dello Stato, per evitare imbrogli, pasticci di ogni genere, corruzione e altre intrusioni malavitose? Perché in Italia non si potrebbe fare altrettanto? 2. Se è vero che il gioco illegale aumenta proporzionalmente a quello legale, non vedo obiezioni significative alla mia analisi. Premetto che, se confermata, questa coincidenza dimostrerebbe che per il gioco, in Italia e altrove, è documentabile una predisposizione e tendenza dei cittadini. Il gioco esiste, più o meno, da quando esiste l’uomo, non a caso sotto la croce di Cristo sono stati raffigurati i soldati che si sfidavano ai dadi. A parte ciò, ribadisco che spetta allo Stato la responsabilità di legiferare, vigilare sulla correttezza di tutti, allo scopo di poter mantenere gli introiti eccezionali che gli arrivano dal settore del gioco. Lascio dunque ad Asteriti di occuparsi dei coccodrilli nelle fogne di New York e ribadisco che, contro ogni proibizionismo, il gioco ha pieno diritto di svolgersi, senza censure e soffocamenti, anche in Italia, come altrove.
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