Diagnosticare i tumori con un soffio, arriva "Inside the Breath"

Diagnosticare il cancro con un respiro. Adesso si può, grazie ai finanziamenti regionali per la ricerca e alla collaborazione tra un gruppo di aziende pugliesi e l’Ateneo di Bari.
Bari, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Grande interesse ha suscitato la conferenza stampa, tenutasi nella sala consiglio dell’Università degli Studi di Bari, per la presentazione di "Inside the Breath", progetto che ha preso vita grazie a un gruppo di medici del Policlinico e di ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, assieme ad alcune aziende del territorio (riunitesi appunto in un "cluster"), che hanno ricevuto le risorse finanziarie necessarie a procedere alla sperimentazione di una ricerca scientifica per la diagnosi precoce dei tumori, propedeutica allo sviluppo di questa tecnologia.

Partendo da una ricerca di base, sempre sviluppata in Puglia con il sostegno della Regione, questo gruppo di lavoro ha iniziato un percorso che, in due anni, sarà in grado di rendere disponibile alla comunità scientifica e alla collettività un'incredibile tecnologia, in grado di diagnosticare attraverso il "soffio" del paziente in una speciale apparecchiatura, un ampio spettro di patologie, a cominciare dai tumori.

In un tempo relativamente rapido per una ricerca scientifica di questo tipo, il gruppo di lavoro del cluster sarà in grado di industrializzare un sofisticato strumento per la diagnosi precoce dei tumori e di altre patologie.

Il progetto si chiama "Inside the Breath" e fa riferimento al respiro umano e al semplice gesto del soffiare dentro una macchina. La ricerca alla base del progetto è stata pubblicata a fine 2012 sul British Journal of Surgery, facendo il giro del mondo. Da allora il progetto, che riguardava principalmente la diagnosi precoce del tumore al colon, è cresciuto arricchendosi di nuove possibili applicazioni.

Tutte le novità riguardanti questa nuova tecnologia sono estate esposte in una conferenza stampa presieduta dall’assessora regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone dal rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Felice Uricchio, dal delegato del rettore allo Sviluppo della Creatività Gianluigi De Gennaro (Dipartimento di Biologia) con una relazione tecnica a cura di Donato Francesco Altomare, Direttore dell’UO di Coloproctologia presso l’UOC di Chirurgia Generale “M. Rubino” (Università di Bari), primo firmatario della ricerca arrivata oggi alla fase operativa.

A costituire il “cluster” di “Inside the breath” sono:

Predict s.r.l. (capofila) è un’impresa commerciale specializzata nei sistemi ecografici e radiologici di imaging diagnostico (partner di GE Healthcare). Gli obiettivi di Predict, in qualità di capofila del “cluster”, riguardano diversi ambiti: l'integrazione della tecnologia di chimica analitica e lo sviluppo del software per l’analisi dei metaboliti gassosi presenti nell’espirato, la creazione del database di breathomica e la prototipizzazione dell’apparecchiatura per l’analisi del respiro.

Università degli Studi di Bari: l’ateneo partecipa al “cluster” con il suo Dipartimento di Biologia, con la supervisione del prof. Gianluigi De Gennaro, e con la facoltà di Medicina, attraverso il coordinamento del prof. Donato Francesco Altomare. Si deve a questo team multidisciplinare dell’Università di Bari la pubblicazione, sulle più autorevoli riviste di settore, della ricerca di base sulla breathomica, che ha dimostrato l’attendibilità dei risultati dell’analisi del respiro nella diagnosi precoce dei tumori.
Wel.Co.Me. s.r.l. è una spin off accademica fondata da docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari. Wel.Co.Me. cura la programmazione sociale e segue progetti di ricerca e valutazione per enti pubblici, imprese private, agenzie formative. Nell’ambito del “cluster” l’azienda si occuperà di definire un modello di valutazione sull’efficacia dell’utilizzo di questa tecnologia, elaborando i necessari questionari e griglie di valutazione.

Reti Meridiane è un consorzio di cooperative sociali al servizio del territorio e dello sviluppo dell’imprenditorialità sociale. Una capillare rete di imprese che, nell’ambito del cluster “Inside the breath”, si occuperà di promuovere il progetto ed effettuare le rilevazioni del soffio coinvolgendo i servizi socio-assistenziali gestiti dalle cooperative socie. Obiettivo: facilitare il campionamento delle rilevazioni di “respiri” da raccogliere e analizzare.


Grande soddisfazione è stata espressa da Antonio Felice Uricchio, Rettore dell'Università degli Studi di Bari che, con il Dipartimento di Biologia, è partner del cluster Inside the Breath. "Questa iniziativa rappresenta la chiara testimonianza e la tangibile manifestazione - ha dichiarato il Rettore Uricchio - di quanto l'Università si collochi sul territorio come motore principale di generazione della conoscenza scientifica, messa a servizio delle imprese per co-progettare e sviluppare soluzioni utili a rispondere ad esigenze concrete dei cittadini: è il caso di questo progetto cluster "Inside the Breath" che intende mettere a punto una soluzione per l'indagine di screening non invasiva per la diagnosi precoce di malattie tumorali e non.
L'Università esplica, mediante queste azioni, la sua terza missione, ovvero il matching tra conoscenze di eccellenza ed i bisogni di innovazione tecnologica industriale, in un percorso condiviso di entrepreneurial discovery".


"Abbiamo sostenuto questo progetto sin dalla nascita – ha detto l'assessora allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone - e adesso lo vediamo crescere e prepararsi non solo a conquistare fette di mercato, ma a semplificare la vita dei cittadini e delle cittadine della Puglia e del mondo. Poter ottenere una diagnosi precoce semplicemente soffiando è un'evoluzione straordinaria, è un dono dalla Puglia al mondo. La Regione ci ha creduto, così come crede nel grande potere moltiplicatore di un investimento in ricerca. Questo progetto in particolare si è aggiudicato l'incentivo della Rete dei laboratori pubblici di ricerca, nella fase iniziale, e oggi quello dei Cluster tecnologici regionali. Un investimento complessivo di neanche 2 milioni di euro che genera tuttavia vantaggi e benefici enormi per la salute dell'uomo. Per questo con la nuova programmazione del fondi strutturali abbiamo chiesto alle imprese di fare ancora più ricerca. Le aziende ci hanno ascoltato ed hanno impresso un'accelerazione straordinaria. Oggi sono quasi 366 milioni gli investimenti già programmati in ricerca e sviluppo in poco più di un anno e mezzo. In questi progetti spesso le università pugliesi sono parte attiva. A loro chiediamo di assumere in pieno questo ruolo nella ricerca industriale, sfruttando tutte le opportunità offerte dai nostri incentivi".
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