Meno nitrati nelle foglie della lattuga con il nuovo biostimolante Ilsa

Lattuga, ma anche valeriana, rucola e le altre ortive da foglia, così apprezzate nelle diete più sane che privilegiano cibi crudi, devono anche riportare un tenore di nitrati contenuto per essere davvero buone. Una sfida per ogni agricoltore. Un aiuto viene dai biostimolanti naturali di Ilsa, da estratti enzimatici di fabaceae, che stimolano in modo naturale lo sviluppo radicale e grazie alla positiva azione sugli enzimi che regolano l'utilizzo di azoto assorbito, riducono i nitrati.
Vicenza, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura) Nuovo arrivato nella famiglia dei biostimolanti naturali Ilsa, un formulato specifico per lo sviluppo degli apparati radicali e per la riduzione dell’accumulo di nitrati nelle foglie. I biostimolanti coinvolgono il metabolismo secondario delle colture, aiutandole a risolvere problemi specifici di stress e salute. Ilsastim+, nuovo ritrovato Ilsa, a base di idrolizzato enzimatico di fabaceae, è stato studiato apposta per le colture ortive, in particolare per la IV gamma. Caratterizzate da un ciclo molto breve, lattuga, rucola, valeriana e le altre ortive da foglia devono avere una partenza ottimale per produrre al meglio. Per questo è molto importante lo sviluppo radicale post–trapianto e Ilsastim+ le aiuta in tutti i piccoli e grandi stress da trapianto, grazie all’azione di alcoli a catena lunga, degli amminoacidi vegetali, dei polifenoli e altri componenti vegetali. La coltura genera così maggiore biomassa fogliare, accompagnata da una riduzione dei nitrati nelle foglie grazie alla positiva azione sugli enzimi (nitrato e nitrito-reduttasi) che regolano l’utilizzo dell’azoto assorbito riducendo l’eccesso di nitrati nei tessuti vegetali. I nitrati (NO3-), indispensabili per la vita delle piante, possono rappresentare un pericolo per l’ambiente e per la salute umana. Se assorbiti in eccesso, vengono accumulati nelle cellule delle foglie (nei vacuoli) ed è qui che costituiscono un rischio concreto, in quanto possono formare le “nitrosammine”, un pericolo per la salute dell’uomo. La normativa è corsa subito ai ripari: in Italia è il Regolamento CE 1881/2006 (modificato dal Regolamento CE 1258/2011) che indica la quantità massima di nitrati per la commercializzazione di rucola, insalata, spinaci, ecc… I nitrati, quindi, sono anche un rischio per i produttori, che se da un lato cercano di ottenere la massima resa possibile dai propri campi, dall’altro possono vedere vanificati i propri sforzi con l’impossibilità di vendere il raccolto. Esiste un sistema per massimizzare le produzioni e, contemporaneamente, ridurre l’accumulo di nitrati nelle verdure? I biostimolanti vegetali vengono in soccorso, grazie alla loro positiva azione sul metabolismo delle piante. L’idrolizzato enzimatico di Fabaceae, in particolare, la base di Ilsastim+, grazie alle sue molecole bioattive, permette di stimolare l’attività di quegli enzimi (soprattutto la “nitrato-reduttasi”) responsabili della trasformazione dei nitrati fino all’ottenimento di aminoacidi. Viene così scongiurato il rischio di accumulo eccessivo negli ortaggi da foglia, anche quando le condizioni ambientali lo favorirebbero. Il nuovo biostimolante Ilsa può essere impiegato in fertirrigazione o per via fogliare.
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Ufficio Stampa
alessandra plichero
PR Ilsa Group
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