La politica estera nel discorso del Re del Marocco: dal Medio Oriente all'Africa

Sabato 29 Luglio il Re del Marocco, si è rivolto alla Nazione in occasione del 24° anniversario della sua ascesa al trono
Aosta, (informazione.it - comunicati stampa - non profit)

Come è tradizione , alla viglia della festa del Trono, che ricorda il giorno della ascesa di Sua Maestà il Re del Marocco, il Sovrano si è rivolto direttamente al popolo tracciando un bilancio dell'anno trascorso, ma soprattuto ponendo le basi dell'avvenire del Regno.

Il discorso di quest'anno è particolarmente interessante sul piano della poltica estera. Nell' ultimi giorni, infatti ,la geopolitica, in  ha registrato un grande successo che avrà implicazioni importanti. Il primo ministro Benyamin Netanyahu,ha trasmesso a Sua Maestà il Re del Marocco della decisione di riconoscere la piena sovranità del Marocco sulle province meridionali.

Una decisione, che segue quella degli Stati Uniti edi una serie di Nazioni che, hanno aperto proprie rappresentanze nel Sud del Marocco. Anche diverse Nazioni europee sostengono il piano di autonomia del Marocco.

La decisione di Israele, che verrà anche notificata alle nazioni unite, apre alle imprese israeliane il mercato africano, visto che le province meridionali del Marocco, sono la porta geopolitica dell’Africa.

Rimane interessante ed importante notare come, lo stesso Sovrano abbia anche ricordato che "  ribadiamo l'incrollabile posizione del Marocco a favore della giusta causa palestinese e dei legittimi diritti del fraterno popolo palestinese, in relazione alla creazione di uno Stato indipendente con capitale Al-Quds orientale e, in ultima analisi, alla sicurezza e stabilità ai popoli della regione".

In efetti, a ben guardare il Marocco è l'unica Nazione che potrebbe essere il portare di una soluzione condivisa sulla drammatica situazione palestinese. Non può esserlo l'Europa in quanto di fatto responsabile primaria della situazione attuale, non possono esserlo gli stati confinanti , per le varie ragioni storiche. Lo può essere il Marocco, in quanto, non ha rivendicazioni di natura territoriale sulla regione nel suo complesso ed in quanto il Sovrano è anche a capo del Comitato per i luoghi santi di Al-Quds.

Quindi, se non da mediatore, certamente come facilitatore del dialogo , il Marocco potrebbe essere un soggetto, che nel quadro degli "Accordi di Abramo" potrebbe , nel futuro essere il vero protagonista della Pace della regione.

Ma non è solo il Medio Oriente, ad essere sotto l'attenzione del Sovrano. Infatti, il Re , in un' altro passaggio afferma che : " Da qualche mese in molti chiedono di sapere quale sia lo stato delle relazioni tra Marocco e Algeria. Queste relazioni sono stabili, ma Noi aspiriamo a renderle migliori. A questo proposito, rassicuriamo i nostri fratelli in Algeria, la loro leadership e il loro popolo che non dovranno mai temere malizia da parte del Marocco. Confermiamo inoltre a tutti loro il valore che attribuiamo ai vincoli di affetto e di amicizia, agli scambi e alle interazioni tra i nostri due popoli. Preghiamo l'Altissimo per il ritorno alla normalità e la riapertura delle frontiere tra i nostri due Paesi vicini e i nostri due popoli fratelli"

Il Sovrano, rinnova, la politica della "mano tesa" ai fratelli algerini , i quali non devono sentirsi preoccupati dal Marocco ma, anzi dovrebbero vedere nel Regno una possibilità di sincera e reale collobarazione. Il Marocco non intende aggredire l'Algeria, vuole collaborare con essa e rendere possibile la fattiva realizzazione dell'Unione del Magreb Arabo, e creare una regione dall'alto poteziale economico e sociale che farebbe bene all'Africa intera a tutti i popoli dei paesi aderenti.

Il Marocco si pone come Nazione, stabile e sicura, affidabile, il discorso del Re, mostra che dobbiamo fidarci del Regno ed intraprendere un cammino comune per il bene del Medierraneo.

Marco Baratto

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