Siccità in agricoltura: la situazione nel comprensorio del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale

Le preoccupazioni del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale per il protrarsi del periodo di siccità.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - servizi) Siccità in agricoltura: la situazione nel comprensorio del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale.

Facendo seguito al comunicato stampa diramato quest’oggi dall’ANBI Emilia Romagna “FALDE ACQUIFERE ALL’ASCIUTTO: E’ STATO DI EMERGENZA IN AGRICOLTURA”, per quanto riguarda il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, il Presidente Alberto Asioli illustra brevemente qual è la situazione del comprensorio di competenza.

«Anche nel nostro comprensorio, pur con una situazione leggermente meno drammatica rispetto al resto della regione (come si evince dal prospetto allegato sul livello attuale delle falda acquifere), ci sono molte preoccupazioni per il protrarsi del periodo di siccità. Le nostre reti distributive in pressione e l’alimentazione dei vettori irrigui a cielo aperto (ossia i canali di scolo che, grazie a opportune opere di regolazione collocate lungo il loro percorso, vengono adibiti alla funzione accessoria di adduttori per la distribuzione idrica alle aziende agricole del comprensorio di pianura del Consorzio) sono in funzione h24 da diversi giorni.

A oggi abbiamo già distribuito circa 16 milioni di mq di acqua, un 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. In pratica un livello climatologico e di distribuzione che solitamente si raggiunge indicativamente verso metà luglio. Fino ad ora siamo comunque riusciti a soddisfare tutte le richieste irrigue che ci sono pervenute, con la massima attenzione al risparmio e alla salvaguardia di questa fondamentale risorsa.

Nel distretto collinare e montano, purtroppo, la situazione è un po’ più grave. La ventina di invasi interaziendali realizzati nell’ambito dei precedenti Programmi di Sviluppo Rurale regionali, allo scopo di costituire una riserva d’acqua per irrigazione da utilizzare proprio nei periodo come questo con i corsi d’acqua naturali che non riescono a soddisfare il fabbisogno idrico delle colture, sta svolgendo appieno la propria funzione. Chi, però, non può attingere a tali invasi, o direttamente da corsi d’acqua naturali, si troverà costretto a fare scelte agronomiche importanti per salvare le coltivazioni.

La speranza è che il Po continui ad avere una portata sufficiente affinché il CER (Canale Emiliano Romagnolo) possa continuare ad attingere e distribuire l’acqua ai Consorzi associati, tra i quali il nostro».

Ufficio stampa Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale:

Studio Associato ComuniCA.RE. - Lugo, rif. Pierluigi Papi, tel. 338 3648766 [email protected]

Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale opera in un comprensorio di oltre 2.000 km quadrati (con una rete canali di 962 km), tra i fiumi Sillaro a ovest, Lamone a est, Reno a nord e il crinale appenninico tosco-romagnolo a sud. Cinque le province coinvolte: Ravenna, in prevalenza; Bologna, nell’area imolese; Forlì-Cesena, nell’area collinare di Modigliana e Tredozio; Ferrara, al confine nord-ovest del comprensorio; Firenze, nel versante adriatico della Regione Toscana che comprende i centri abitati di Firenzuola, Palazzuolo e Marradi. 35 i comuni che fanno parte del comprensorio. Il Consorzio, che ha sedi a Lugo, Faenza, Imola e Firenzuola, è articolato in due distretti: pianura e montano.

Pierluigi Papi
Ufficio Stampa
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