Daniele Fini: «Puntiamo a titoli e medaglie»

Intervista al presidente della Fics: «Agli Europei di Viù l’Italia può puntare al podio in almeno sette categorie su dieci. E, in qualche caso, anche a qualcosa di più».
Viù (Torino), (informazione.it - comunicati stampa - sport) Daniele Fini è presidente della Fics (Federazione Italiana Cart’s – Speed Down). «Che rappresenta, dal 1983, l’organo di riferimento dello Speed Down in Italia», tiene a sottolineare. Alla Fics fanno riferimento 50 associazioni sportive nell’intero paese, per un totale di 55 gare organizzate, ogni anno, sul nostro territorio.
Quale migliore guida per un piccolo grande viaggio alla scoperta delle dieci categorie dei prossimi Campionati Europei di Speed Down e dei punti di forza della nostra nazionale? Atleti italiani gareggeranno in 7 categorie su 10. «Saremo rappresentati – puntualizza Fini – in tutte le categorie, con le tre eccezioni della categoria C1, della C2 e della C5».
Nella categoria C3 fanno parte speed-downer dai 14 ai 17 anni a bordo di mezzi da 180 chilogrammi al massimo pilota incluso. «I due romagnoli Giulio Soldati (che è attualmente in testa al campionato italiano) e Lorenzo Pompignoli sono da tenere d’occhio. Almeno uno dei due potrebbe centrare l’obiettivo-podio», è il pronostico di Fini.
La categoria C4 è la più nutrita in assoluto, con ben 56 atleti iscritti. Tra questi, diversi italiani già titolati a livello europeo. Anche in questo caso, Fini non si nasconde: «In questa categoria almeno quattro autentici campioni indossano la maglia azzurra. Marcello Podavini (bresciano, nel 2008 e nel 2009 campione europeo), secondo nel 2015, punta quest’anno alla vittoria. Matteo Girelli, veneto, è attualmente leader nel campionato italiano e proverà a dire la sua. Francesco Rotella è invece il campione italiano uscente e a sua volta non si accontenterebbe di una seconda piazza. Giancarlo Fugazza, grande talento e noto per la maniacale cura nella messa a punto del mezzo, potrebbe essere l’outsider. Gerold Spitaler e Karl Heinz Meraner sono due altoatesini da tenere d’occhio. Svizzeri permettendo, autentici mostri sacri in questa categoria, non mi stupirei che almeno due terzi del podio si tingessero di azzurro».

Nella Categoria C6, con 28 piloti in gara, si punta su tre equipaggi, «che sono i fratelli Chiarini, Rossi-Ceschi (attualmente secondi in campionato) e Nelli-Berti, forse la coppia favorita in assoluto. Occhio agli svizzeri Bruno e Willy Menzi, che saranno i principali antagonisti dei nostri campioni», spiega Fini.
Nella Categoria C7 ci sono quattro equipaggi che possono dire la loro, «i fratelli Fusari, già campioni e attualmente secondi in campionato, Bartolacci-Marinelli, Cartechini-Marinelli e i due vecchi leoni, da vent’anni sulla breccia, Bravin-Dozzi, attualmente in testa al campionato». Parliamo di una categoria estremamente competitiva, ma Fini non si demoralizza: «Speriamo in un podio tricolore».
I nostri tifosi si aspettano grandi risultati nella categoria C8. «Qui sono diversi gli azzurri che possono puntare al podio. Giuliano Targhetti, detto Spartaco dal suo secondo nome, bresciano, è già bicampione europeo. Se dovessi giocarmi un euro sulla vittoria finale punterei su di lui. Ma attenzione anche a Fabio Aries, che viene dalla pista e dal professionismo, e a Maurizio Dottori, a Stefano Maccarinelli e al toscano Massimiliano Guidi. Tra questi cinque piloti, secondo me, uscirà il campione europeo», si sbilancia Fini.
Molto più dura sarà invece la lotta nella categoria C9, quella dei minikart. «Occhi puntati sui bravissimi Luca Tosini, Luca Patisso e Luna Gori, speed-downer abilissima, attualmente terza in campionato», spiega Fini, che poi passa alla decima e ultima categoria, la C10: « Roberto Crescini, detto Generale Lee, è tra i favoriti in assoluto. È il pilota più forte in Italia e, se dimostrerà di aver definitivamente superato il recente infortunio al ginocchio, non potrà che essere considerato tra i favoriti, come peraltro Sergio Gori (padre di Luna). Ma non dimentichiamo le sorprese Stefano Reboldi ed Emanuele Patisso».
Dieci categorie in gara, 239 atleti ai nastri di partenza, migliaia di presenze attese nel weekend, tre giorni di sport e festa in tutte le Valli di Lanzo. Basterebbero i numeri a dare un’idea dell’importanza dei trentacinquesimi Campionati Europei di Speed Down, che dal 28 al 30 luglio prossimi si disputeranno sullo storico tracciato di Viù (Torino). È la prima volta nella storia che un Campionato Europeo di Speed Down si tiene a Viù, che è tuttavia sede fissa di una delle tappe della Coppa Europa di questa disciplina. Appassionati e tifosi, piloti e squadre, rappresentanti delle federazioni internazionali, giudici e accompagnatori si daranno appuntamento a Viù nell’ultimo weekend di luglio.

Sarà il tradizionale percorso viucese a veder sfrecciare i più forti atleti d’Europa: 1.864 metri di lunghezza e 150 metri di dislivello lungo un tracciato che si snoda tra le località Pianlento e Pavaglione. La pendenza media è del 7,5% con punte del 10% per un percorso incredibilmente tecnico, con curve a gomito che si alternano a brevi rettilinei. Il record della pista, 2’ 07” 89 centesimi, è detenuto dagli svizzeri Rolf e Manula Oswald (categoria C6, 2013).

Il calendario del weekend di gare vedrà le prime prove libere e la sfilata dei rappresentanti delle nazioni presenti nella giornata di venerdì 28. Sabato 29 e domenica 30 sono in programma le manche di gara cronometrate.

Lo Speed Down è uno sport che trova nella velocità la sua stessa essenza: è una disciplina adrenalinica, competitiva, sana ed ecologica. I mezzi utilizzati non inquinano, né dal punto di vista atmosferico né dal punto di vista acustico. I piloti si lanciano a grande velocità lungo strade asfaltate alla guida di mezzi ad energia gravitazionale (cioè privi di motore) e devono impiegare il minor tempo possibile (se si tratta di discesa cronometrata) oppure sopravanzare gli altri concorrenti (in caso di discesa a sfida diretta) per completare il percorso di gara. Serve abilità, coraggio, precisione di guida, capacità di messa a punto del mezzo, tenuta fisica e psicologica. Le gare si svolgono in ambienti naturali spesso di grande bellezza: come, per esempio, appunto, Viù e le Valli di Lanzo.
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