ASSOEDILIZIA-CONFEDILIZIA: DETASSAZIONE AFFITTO

I RISPARMI NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA DELLA REGIONE LOMBARDIA
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ASSOEDILIZIA-CONFEDILIZIA: DETASSAZIONE AFFITTO
I RISPARMI NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA DELLA REGIONE LOMBARDIA


I commi 53 e 54 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2016 (n. 208/’15) hanno introdotto una riduzione Imu e Tasi per gli immobili locati attraverso i contratti “concordati”.

Assoedilizia-Confedilizia diffonde i dati relativi agli effetti sui singoli contribuenti della riduzione citata.

I risparmi sono stati calcolati su immobili-tipo situati nei capoluoghi di Provincia della Regione Lombardia.

Sono interessate a questo sgravio tre tipologie di contratti di locazione:

a) i contratti agevolati, della durata di 3 anni più 2 di rinnovo;
b) i contratti per studenti universitari, di durata da 6 mesi a 3 anni;
c) i contratti transitori (di durata da 1 a 18 mesi), se stipulati nei Comuni nei quali il canone deve essere stabilito dalle parti applicando gli Accordi territoriali (aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania; Comuni confinanti con tali aree; altri Comuni capoluogo di provincia).

La norma dispone che l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal Comune, “è ridotta al 75 per cento”. Pertanto, la riduzione di un quarto dell’Imu e della Tasi si applica all’imposta dovuta sulla base delle aliquote fissate dai singoli Comuni; aliquote che, per il 2016, non potranno essere superiori a quelle valide per il 2015.
« Si tratta – ha dichiarato il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici – di una misura che rappresenta quell’inversione di tendenza nella tassazione degli immobili locati che Assoedilizia-Confedilizia chiedeva da tempo.
La consideriamo – insieme con le altre misure di riduzione delle imposte sulla casa previste dalla legge di stabilità – un punto di partenza per un cammino, che dovrà proseguire, di graduale ma continua correzione degli errori da anni compiuti in tema di tassazione degli immobili, anche se un ulteriore sforzo dovrebbe riguardare la fiscalità degli immobili non abitativi introducendo, anche per questi ultimi, la cedolare secca.»

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