Tanta innovazione e sostenibilità nel nuovo Polo del fresco di Conad del Tirreno a Tarquinia (Civitavecchia)

Procedono a pieno ritmo i lavori di allestimento di questa struttura di 18 mila metri quadrati, che sarà operativa nel prossimo mese di ottobre e coprirà le esigenze logistiche della rete commerciale del Lazio e della bassa Toscana. Il punto, con l'ing. Lorenzo Fusco, project manager di Conad del Tirreno per questo progetto, che ha vista la fattiva collaborazione del general contractor 3EPC per il raggiungimento degli obiettivi.
Tarquinia, (informazione.it - comunicati stampa - economia) Visto dall'alto, si caratterizza come una grande “C” dai 18 mila metri quadrati di superficie coperta, questo nuovo e innovativo CEDI del fresco, che CONAD DEL TIRRENO sta ultimando, tramite il general contractor 3EPC, su un'area in località Pian d'Organo a Tarquinia ed a 5 Km dagli altri siti logistici che l’azienda gestisce su Civitavecchia. La sua operatività, dovrebbe essere a regime con il prossimo mese di ottobre e coprirà le esigenze logistiche della rete commerciale del Lazio e della bassa Toscana.

La logistica è sicuramente per Conad del Tirreno, una grande scommessa su cui puntare per essere più competitivi sul territorio, con grandi investimenti che passano dall'innovazione, rispettando gli standard della sostenibilità ambientale e focalizzandosi sempre di più sul risparmio energetico. Si replica su Tarquinia, l'impegno oggi in atto su Montopoli, che proprio in questi giorni, ha visto l'inaugurazione del nuovo impianto automatizzato e che entro il 2020 vedrà il raddoppio della dell'attuale superficie, diventando così il polo logistico più grande del centro-Italia. Un 2017 molto importante per i processi di logistica della cooperativa toscana, che fin dalla fase progettuale, ha studiato nei minimi particolari, lo sviluppo delle strutture, per garantire loro l'efficienza e la funzionalità in grado di rispondere alle sfide future della distribuzione moderna.

Il polo del fresco di Tarquinia è sicuramente un modello strutturale e di funzionalità, che risponde perfettamente alle esigenze della rete, attraverso una serie di scelte mirate e di soluzioni adottate.

“Innanzi tutto, la fluidità degli spazi, fondamentale per una logistica che si adatta con grande velocità alle sempre nuove esigenze organizzative. Dunque la riduzione massima di tutti i tipici vincoli strutturali, dai pilastri alle pareti - ci sottolinea l’Ing. Lorenzo Fusco, responsabile logistica dell’area Lazio e project manager di Conad del Tirreno, che sta curando il progetto - la necessità di coprire le diverse esigenze di temperatura necessarie alle conservazione dei prodotti è stata affrontata con logiche innovative, studiate dal nostro ufficio, che consentono la separazione in zone a diversa temperatura senza la necessità di creare pareti. Ciò, naturalmente, nel rispetto dei vincoli cogenti. Sono reparti fisicamente divisi soltanto quello del Pesce Fresco e dei Surgelati, le cui esigenze sono particolari.”


Anche la stessa forma strutturale del CEDI è pensata per ottimizzare l'operatività dello stoccaggio e movimentazione delle merci in transito. Chi avrà la “regia” di questa struttura, potrà visualizzare dal suo ufficio centrale, in tempo reale, circa il 70% dell'intera superficie, con un controllo pressoché totale delle operazioni. La superficie è stata studiata nei minimi particolari, per limitare al massimo sia gli spostamenti generali che logistici delle merci, verso le 60 bocche di scarico e carico della piattaforma. Mediamente gli spostamenti tra l'area di stoccaggio e le bocche sono di circa 20 metri. Nessuna sosta intermedia per il 70% delle merci.

“Il magazzino nasce per poter assecondare ogni ipotesi organizzativa – precisa l'ing. Fusco – nel senso che la forma stessa della struttura e la mancanza di pareti divisorie non vincola l'operatività o lo stoccaggio in aree predefinite e anche la temperatura necessaria, per conservare i prodotti freschi, può essere modulata per zone. Di fatto l'intera superficie di magazzino è progettata anche per portare tutto l'ambiente a zero gradi”.

Inizialmente la parte dedicata all'ortofrutta, carni e salumi non a scaffale (Conad del Tirreno, ha scelto da molti anni di evitare quanto più possibile lo stoccaggio a scaffale dei prodotti freschi in favore di un ciclo molto teso tra l’approvvigionamento della merce e la consegna ai propri soci), si divideranno una superficie di circa 9.000 metri quadrati.
Mentre per il pesce fresco, sarà disponibile una cella frigorifera di circa 750 metri quadrati, che disporrà anche di una attigua sala di lavaggio, dove una macchina progettata ad hoc sterilizzerà i contenitori per il traporto. Poi è presente una cella per i surgelati di 2.700 metri quadrati e una di 2.700 metri per la conservazione dei latticini – quelli che necessitano, per esigenze particolari – di stoccaggio. Questa sala comunica con gli altri spazi attraverso due portoni dell’ampiezza di 10 m ciascuno. Il trasporto di tutti i prodotti avverrà in un'unica soluzione grazie all’utilizzo di contenitori isotermici e non, specifici per ogni merceologia.

Anche qui nel Lazio, come in Toscana ed in Sardegna, Conad del Tirreno, applica la propria politica di riduzione dei costi di mobilità delle merci, che prevede il trasporto integrato. Il vantaggio per la rete di vendita è di ricevere gli ordinativi sul pdv in un'unica soluzione. Nel Lazio, per la prima volta, tale integrazione si estenderà a tutte le merceologie a temperatura controllata (da -24°C a +8°C). Il pesce fresco ed i surgelati, con l’ausilio di specifici contenitori isotermici, saranno caricati sui mezzi insieme alle altre merceologie della piattaforma. Questa scelta, operata alcuni anni fa, ha garantito a Conad del Tirreno, una riduzione del 20% del numero di automezzi circolanti, ora, con l’aggiunta dei surgelati, arriverà al 30%. Si ipotizza che questa piattaforma, che fin da subito movimenterà circa dodici milioni di colli, sarà in grado di movimentarne almeno il doppio con soluzioni tradizionali e molto di più con l’introduzione di tecniche di automazione (come avvenuto in Toscana).

Ottimizzazione della parte strutturale per una maggiore efficienza della supply chain, ma anche quella energetica e ambientale hanno avuto un ruolo importante nelle scelte progettuali in coerenza con il piano di sostenibilità che Conad del Tirreno si è data nel 2014.

“E' stato curato tutto nei minimi particolari – precisa il project manager di Conad del Tirreno – la coibentazione, l'isotermia è maggiorata, per evitare possibili dispersioni, anche il pavimento, non solo della zona surgelati, è progettato con la massima cura, con strati di isolante e doppia barriera a vapore, per evitare dispersioni energetiche. Le oltre 50 dockhouse sono progettate su precise specifiche e rappresentano anch’esse un elemento assolutamente caratterizzante. Non abbiamo messo pareti ed abbiamo scelto una maglia strutturale di 30 per 15 metri che evitasse al massimo il disturbo dei pilastri. Anche il tetto è innovativo, con l’assenza dei classici evacuatori di fumo e calore sostituiti da un sistema ad aspirazione forzata, ciò per consentire la maggiore disponibilità di spazio per l’istallazione dell’impianto fotovoltaico”.

La struttura ha un'altezza di circa 13 metri da terra. Internamente, le altezze delle celle sono variabili per ragioni di opportunità: 10 metri dell'area surgelati, 7 metri per quella dei salumi e finire con i 5 metri e 50 dei reparti ortofrutta e carni. Alzare la volumetria in altezza, dove non necessario, avrebbe significato disperdere energia.

La scelta adottata per la produzione del freddo (NH3/CO2 in cascata) è sicuramente un accoppiata vincente. Un impianto per la produzione del freddo ad ammoniaca con la distribuzione a CO2, ha una scarsa rilevanza per i pericoli per l'ambiente generati dalla riduzione dello strato di ozono e del riscaldamento globale. Oltre a ciò, permette una riduzione media dei consumi energetici del 25%, rispetto ad altri sistemi che utilizzano refrigeranti sintetici.

“Nel nostro caso – conferma l'ing. Fusco – la CO2 andrà a portare il freddo in tutti i 18 mila metri quadrati del nostro magazzino, attraverso una suddivisione delle temperature da -24°C a 8-10 gradi. I flussi di trasporto del freddo di questo gas sono pompati all’interno delle tubazioni e vengono trasmessi alle celle attraverso sistemi aerorefrigeranti biflusso, scelti appositamente per la creazione delle correnti convettive che, anche in mancanza di pareti, garantiranno la suddivisione in zone a temperatura diversa”.

In un contesto di “Energy Efficiency”, la piattaforma di Conad del Tirreno, a Tarquinia, si è dotata di un'illuminazione interna ed esterna a Led di alta efficienza, di azionamenti elettrici a inverter, di trasformatori ad alta efficienza.

Sul tetto, sono stati posizionati pannelli fotovoltaici di ultima generazione, in grado di sviluppare una potenza di 1000 kw. Proprio per questo, il tetto, è stato realizzato in modo tale da permettere interventi di manutenzione all'impianto in sicurezza creando un ambiente di lavoro senza insidie. L'impianto coprirà circa il 30/40% dei consumi energetici complessivi. Oltre il 90% dell'energia prodotta, sarà autoconsumata.

“Penso che questa nuova piattaforma logistica – ha concluso l'ing. Lorenzo Fusco – sia un esempio unico, perché pensata in tutti i suoi particolari, da un pool di persone, primo fra tutti l’ing. Gianni Pagliari, che ci hanno messo veramente l'anima, per raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissi. Un lavoro intenso, che stiamo portando a termine con il general contractor 3EPC, una operating company particolarmente attenta all'energia green, nata nell'ambito dell'Officinae Verdi, che al di là di questa loro vocazione, ha avuto con noi un rapporto 1:1, estremamente collaborativo, che ha permesso a noi, di Conad del Tirreno, di dare tutte le indicazioni necessarie in sintonia con le nostre necessità logistiche e di vederle accolte. Di fatto si è costituita una squadra molto efficiente ed efficace. Speriamo di aver fatto un bel lavoro!”.
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