"Deposito bagagli" mostra personale di Viola Di Massimo

Dal 3 maggio al 3 giugno 2024 ha inizio la mostra di Viola Di Massimo “Deposito bagagli”. Opere di pittura, incisione tecniche miste e scultura. La mostra è organizzata da Studio ArteViola in collaborazione con Renting Away, con il contributo di Aetere’s, Icone edizioni, Officine Apogeo. L’esposizione ha il patrocinio del Municipio I di Roma.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

“Deposito bagagli” personale d’arte di Viola Di Massimo

Quando: 3 maggio 2024, incontro inaugurazione dalle 18.30
Dove: Luggage Storage via del Pellegrino 52, 00186, RomaDurata: dal 3 maggio al 3 giugno 2024Orari: tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle ore 09.00  alle 19.00E-mail: [email protected], [email protected]
Sito web: www.rentingaway.com  www.arteviola.com
Telefono: +39 345 830 3662
Ingresso libero

Deposito bagagli:
Vi è un piccolo simbolo nelle opere di Viola Di Massimo – pittura, scultura, incisioni e tecniche miste- ripetuto come ossessione in ogni opera ed in ogni materiale: una perla nera.

Anche io come molti ne ho chiesto il significato all’autore, e dopo avermi condotto dentro le opere con uno sguardo nuovo e imparando a riflettermi attraverso di esse, me lo ha raccontato.

Sono esperienze, mi dice. Quelle perle sono simbolo di esperienze distillate, trasformazioni alchemiche, preziose per la nostra esistenza e la nostra crescita.Bisogna viaggiare leggeri, senza “cose” inutili che appesantiscano il cammino e probabilmente offuscherebbero la vista.

Non a caso quindi l’idea di una mostra in un deposito bagagli vero e proprio. Chi lascia un bagaglio vuole vivere il luogo tenendosi leggero per assaporare tutto ciò che c’è attorno a sé. Non è così diverso con le opere. Prendersi il tempo per osservare ed osservarsi può divenire un modo per lasciare andare ciò che non ci serve più, trasformare in distillato le nostre esperienze e comprendere che viaggiare con l’essenziale, forse, è il segreto del nostro vivere davvero.F.M.

 

L’arte? Non so se salverà il mondo, ma certamente potrà curarlo. Ogni volta che uno spettatore posa i suoi occhi su un’opera d’arte ha la fortuna, se lo desidera, di osservare se stesso, i propri limiti, le proprie preziosità, oltre a farsi affascinare e condurre da una nuova narrazione. L’arte è l’unica cosa che non discrimina nessuno, chiunque vorrà potrà trovarsi davanti al proprio sentire, dinanzi a ciò che l’opera deciderà di mostrargli, e lo spettatore se vorrà, potrà cogliere.


Il compito dell’artista è quello di saper condurre l’osservatore sia dentro sé stesso, che in una nuova narrazione. V.D.M.

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