MNLF: Serve coraggio per dare speranza al Paese

L'Appello del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ai parlamentari impegnati nel Ddl concorrenza
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) L’economia italiana è tutt’altro che in ripresa. Lo dicono gli indici sulla produzione industriale, lo certifica il Fondo monetario internazionale, secondo il quale la disoccupazione non tornerà ai livelli pre-crisi prima di vent’anni.

Ma quello che è più grave, sottolinea Fabio Romiti, Vice Presidente del MNLF, è la discesa dell'indice di fiducia dei consumatori e delle imprese certificato dall'Istat (Istat economic sentiment indicator). In questa situazioni non sono più sufficienti le chiacchiere, ma occorrono fatti concreti. Serve una forte azione riformatrice che sia in grado di liberare energie inespresse da anni di politiche protezionistiche in favore delle posizioni dominanti in tutti i settori economici del Paese.

Gli fa eco Marco Esposito della Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane: in questa situazione difficile chiedere al Parlamento di liberalizzare i i farmaci di fascia C è un dovere civile.

Non si può girare la testa dall'altra parte, continua Esposito, davanti alle richieste che arrivano dalle associazioni dei consumatori. Quando Federconsumatori afferma che "siamo davanti ad una grave situazione economica dove dalla contrazione dei consumi al tasso di disoccupazione, dai dati sulla povertà a quelli relativi alla produzione industriale, rappresentano tutti i segnali che certificano una situazione di stallo", la politica non può ignorare, ma deve agire.

Non si può far finta di niente quando Altroconsumo certifica che con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C si avrebbero risparmi per 600 milioni di euro/anno.
Le stesse cifre presentate dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti durante l'audizione proprio sul Ddl Concorrenza a cui vanno aggiunti 700 milioni d'investimenti, 3000/3500 nuove aziende e 5000 nuovi posti di lavoro.

Da qui l'appello ai parlamentari perché con coraggio e senza badare ad accordi politici contrari agli interessi del Paese, ma utili a difendere piccoli interessi elettorali di origine corporativa, approvino la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, quelli con ricetta e pagati direttamente dai cittadini.

Gli emendamenti presentati al Ddl concorrenza dimostrano che c'è una volontà trasversale, è arrivato il momento di tenere fede a quella volontà per dare all'Italia maggiore equità e opportunità.
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