Università: primo bilancio per il tour Bluemix di IBM

A metà del viaggio forte risposta dei sei atenei coinvolti a Trento, Milano, Roma e Napoli. Dalla Federico II, al momento, la risposta più significativa: voglia di partecipazione e progetti già avviati. Oggi tocca a Salerno poi, di nuovo, al capoluogo lombardo prima delle tappe di Cagliari, Bari, Varese e Perugia.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - information technology) Bluemix di IBM, la piattaforma di sviluppo applicativo in Cloud che sostiene startup e giovani imprenditori, fa un primo bilancio del tour accademico 2014-2015 e registra, nei sei atenei sinora coinvolti, l’adesione di diverse centinaia di studenti dei corsi di laurea triennali e magistrali in Computer Science e Ingegneria Informatica.

Nelle sei tappe – Politecnico e Statale a Milano, Università di Trento, Tor Vergata a Roma e Federico II a Napoli, qui con due edizioni – ai ragazzi è stato messo a disposizione un efficace strumento formativo che può favorire l’ampliamento delle competenze necessarie nell’era della digitalizzazione e della cosiddetta ‘app economy’.

E’ dal capoluogo campano, in particolare, che sembrano venire i segnali più forti. Qui - a seguito di due edizioni del corso, con un totale di 120 partecipanti - docenti, dottorandi in ricerca e studenti di Programmazione I e di ingegneria del software rispettivamente delle Università Federico II di Napoli e della Università di Cassino, sono già al lavoro su un paio di progetti collaborativi forieri di interessanti risultati.

Sotto la guida di Paolo Maresca, Associate Professor Ph.D Computer Engineering al DIETI – Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione – una trentina di giovani è infatti coinvolto su due specifici fronti che hanno in Bluemix il comune denominatore. Da un lato per lo sviluppo, con scopi didattici e di ricerca, di un’applicazione multipiattaforma per ambiente Android e, dall’altro – in collaborazione con la Ohio State University at Stark – per la produzione di materiale didattico in uso a docenti e a studenti americani fino ai 12 anni di età.

Altri 60 ragazzi - segnala Paolo Maresca - sono ormai pronti a entrare in gioco per usare stabilmente la piattaforma di IBM e questo avverrà entro i prossimi tre mesi, proseguendo così il programma di sviluppo software applicativo - data base, interfacce tablet, video, strumenti di organizzazione e coordinamento dei gruppi - che, nel caso della Federico II di Napoli si tradurrà in riconoscimenti per il curriculum formativo degli stessi studenti.
Nel frattempo, il tour è pronto ad affrontare la seconda parte dell’anno accademico 2014-2015. Oggi e domani, ad aprire le porte a Bluemix sarà l’ateneo di Salerno, prima che il tour faccia ritorno a Milano con l’appuntamento all’Università Bicocca. In aprile e maggio toccherà invece a Cagliari, quindi a Bari – anche qui con due edizioni – e infine a Varese e Perugia.
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Con 104 anni di storia, IBM è leader nell’Innovazione al servizio di imprese e organizzazioni in tutto il mondo. Opera in 170 paesi - in Italia dal 1927 - con circa 400mila dipendenti, realizzando un giro d’affari pari a 92,8 miliardi di dollari (dato 2014). L’azienda vanta una consolidata tradizione di progetti, iniziative e partnership a supporto della crescita economica di ogni settore d’industria e di ogni area. Ogni anno l’azienda investe circa 6 miliardi di dollari in ricerca attraverso il lavoro di 12 centri globali, con migliaia tra scienziati e ingegneri. Roma ospita un Software Lab dal 1978 con 500 sviluppatori. Da 22 anni consecutivi, IBM è la società con il maggior numero di brevetti depositati negli Stati Uniti: nel 2014 hanno toccato quota 7534. www.ibm.com/it.

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