Le Edizioni Il Filo a Roma

Presentazione delle Nuove Voci delle Edizioni Il Filo
, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Avrà inizio alle ore 17,30 la serata di presentazione di alcune pubblicazioni delle Edizioni Il Filo nella nuova libreria “Il Filo” in via Basento, 52 a Roma. Parleranno delle loro opere gli scrittori esordienti Otello Chelli, “Sinagoga”, Francesca Romana Di Raimo, “L’ora del cuore”, Edoardo Felicioni “Idarian”, Vincenzo Maio, “Ritmi e melodie” e Vincenzo Scarano, “Le ali dell’amore”.

Otello Chelli, “Sinagoga” (Edizioni Il Filo)
Nella grande sala della sinagoga di Livorno nasce una storia d’amore impossibile tra Sara Vespignani, ricca imprenditrice ebrea, e il giornalista “gentile” Valerio Morgiano, livornese della Venezia, ormai avanti negli anni, ma sempre determinato a esprimere il proprio punto di vista anche su questioni scottanti. La loro storia, in una Livorno che Otello Chelli descrive con gli occhi di chi è profondamente innamorato della propria città, coinvolgerà le due famiglie, così differenti l’una dall’altra, e tutte le loro vite, avvolgendoli nella passione totale di chi si è sempre appartenuto, anche prima d’incontrarsi; dovranno farsi accettare dal mondo per dar vita alla famiglia tanto desiderata. Fanno da sfondo alla storia d’amore la sanguinosa guerra in Medio Oriente e le vicende di due popoli, quello palestinese e quello israeliano, che Chelli narra con crudo realismo e sentita preoccupazione.
Otello Chelli è nato il 25 marzo del 1933 a Livorno. Attualmente è giornalista e consigliere comunale nella sua città, nelle liste di Rifondazione Comunista come indipendente di sinistra. Ha collaborato a giornali e rotocalchi, scrivendo gratuitamente alcuni libri per il mondo cooperativo e associazionistico. Ha già pubblicato il romanzo La stirpe dei Morgiano, autobiografia dei suoi primi tredici anni di vita.

Francesca Romana Di Raimo, “L’ora del cuore” (Edizioni Il Filo)
La vicenda raccontata in questo lavoro d’esordio di Francesca Romana Di Raimo è come un bocciolo che si schiude lentamente; l’antologia, che raccoglie liriche composte in un ampio intervallo di tempo, rivela passo per passo le mille sfumature della personalità letteraria dell’autrice. Si alternano nelle quasi cento composizioni tormenti ed estasi tipici dell’adolescenza, in un percorso tortuoso che a volte sembra non portare mai a casa, caratterizzato anche dai dubbi, le inquietudini e le insicurezze tipiche di un momento di crescita forse a tratti difficile ma di sicuro gravido di nuovi significati futuri (...). Il riferimento al modello offerto dalla poesia del passato è evidente; la scrittura di Francesca Romana Di Raimo comprende un momento di riflessione esplicita proprio sull’influenza e sul ruolo degli altri poeti di ogni tempo. Il mondo della poesia altrui, solitamente statuario e distante per i nuovi individualisti che popolano tanta parte della letteratura contemporanea, si avvicina, consentendo all’autrice di stabilire un importante parallelo con la propria personale poetica. (...) L’autrice racconta, con dolcezza e fermezza insieme, la realtà del suo mondo interiore, il senso profondo della sua vicenda personale, che assurge a metafora universale, ed oltre quest’apparenza, anche il lettore può vedere assieme con la poetessa il se stesso che non è ancora, il mistero di una fede che pone dubbi almeno tanto spesso quanto risolve interrogativi, e su tutto la speranza di una salvezza, di una soluzione dell’enigma apparentemente insolubile.
Francesca Romana Di Raimo è nata il 14 ottobre del 1978 a Roma, dove vive e dove attualmente sta conseguendo la specializzazione in Genetica Medica come biologa. Collabora con una rivista romana di approfondimento culturale, occupandosi di fotografia e letteratura. Suona il pianoforte. È membro attivo del Movimento dei Focolari. L’oro dal cuore è la sua prima pubblicazione.

Edoardo Felicioni “Idarian”
Idarian è una delle fate più belle di Mondo Sognante. La sua bellezza è pari soltanto alla sua curiosità e al suo anticonformismo. Perché, si chiede la fatina, tutti rispettano ciecamente una legge il cui autore è sconosciuto e che impone di vivere esclusivamente con individui della propria razza? “L’elfo sta con l’elfo e il folletto sta con il folletto, lo gnomo sta con lo gnomo e la fata con la fata”. Idarian decide di violare questa legge che trova insensata e fa amicizia con un gruppo di folletti. È così che viene iniziata al consumo della strana bevanda che i folletti preparano ogni plenilunio: la spora. La spora è eccitante, inebriante e permette di entrare in profondo contatto con la natura, ma produce anche effetti devastanti su corpo e psiche. Inizia così il lungo calvario di Idarian trasformata in un mostro, offuscata nella mente, scacciata da tutti, alla ricerca della propria identità perduta. Edoardo Felicioni porta nel fantasy temi sociali di grande attualità come la dipendenza da droghe o l’appartenenza: possiamo, e dobbiamo, convivere con l’Altro da noi a patto di rispettare e tener ferme la nostra identità, la nostra cultura.
Edoardo Felicioni è nato nel 1975 a Perugia, dove attualmente vive e lavora. Ha esordito nel 2004 con il romanzo Il diario e il bastone (Midgard). Nel 2005 ha pubblicato Lei e Lui e il bosco di Formula Nuova (Edimond).

Vincenzo Maio, “Ritmi e melodie” (Edizioni Il Filo)
Questa raccolta poetica di Vincenzo Maio, Ritmi e melodie, si compone di due parti differenti tra loro per tono, stile e ambizioni. Nel primo gruppo di componimenti difatti prevale il fermento, l’audacia giovanile impegnata in un verso aulico e carnale, passionale. Nella seconda parte invece la scrittura di Vincenzo Maio si fa maggiormente riflessiva, più attenta ai particolari, e meglio disposta ad aprire il proprio sguardo anche oltre i confini del vissuto emotivo e sentimentale dell’Io lirico, come verso il mondo e le sue contraddizioni. La famiglia ha un peso decisivo in questa seconda parte, le liriche dedicate al padre, alla madre ma soprattutto a un fratello amato e perduto troppo presto, e troppo ingiustamente, spiegano la necessità di volgere lo sguardo indietro nel tempo, nel territorio della memoria che custodisce affetti ed emozioni ormai perdute. Ed è così che si scopre finanche da dove nasce l’amore dell’autore per le parole, per la melodia, per l’arte e la poesia.
Vincenzo Maio è nato a Piazza Del Galdo (SA). Laureatosi in Lettere e Filosofia, con indirizzo moderno, ha insegnato nei corsi di lingua italiana all’estero: Liegi (Belgio); nella scuola primaria, dove ha condotto due aggiornamenti sul teatro e sulla poesia presso il quarto Circolo didattico di Scafati (Sa) ed infine nella scuola secondaria di primo grado, sempre a Scafati, dove attualmente abita. Nel 1985 ha conseguito con gli allievi di Scafati il primo premio al Concorso Nazionale scolastico di Teatro U.N.I.C.E.F., e nel 1994 il primo premio al Concorso Nazionale indetto dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Campania. Autore di poesie e racconti, adattamenti, commedie (rappresentate dalle compagnie filodrammatiche del Sud) e un dramma sacro, ha pubblicato, nel 1990, il testo teatrale Sipario Aperto con la casa editrice Medusa in San Giorgio a Cremano (NA) e, nel 1996, un testo di racconti per la scuola media dal titolo L’eco della Simonetta con la medesima casa editrice.

Vincenzo Scarano, “Le ali dell’amore” (Edizioni Il Filo)
Le ali dell’amore. Con questo titolo leggero e suggestivo Vincenzo Scarano ci conduce al suo debutto letterario.
Una raccolta di poesie che si svela inevitabilmente sotto il segno dell’amore, quell’“amor che move il sole e l’altre stelle” e che diventa in questa silloge luogo di apertura, spazio di vita, strumento di conoscenza. Ma non solo. Attraverso l’amore Vincenzo Scarano apre le pagine nascoste della propria interiorità e le custodisce gelosamente nelle pagine di questa raccolta.
Come un sentire lieve l’amore si innalza portando con sé l’uomo e la sua carne, la sua debolezza. È un amore che permette all’amante di raggiungere grazie all’amata un livello di consapevolezza superiore, è un amore che si spande attraverso i cieli come una luce che illumina il cammino, come un canto che lenisce i dolori del cuore.
È quindi, quello cantato da Vincenzo Scarano, un amore che sa farsi leggero e impalpabile come un arcobaleno, ma in ogni caso foriero di gioia.

Vincenzo Scarano è nato il 7 novembre del 1964 a Napoli, dove ha compiuto gli studi fino alla maturità tecnica industriale conseguita nel 1983. Dal 1990 lavora nel settore tecnico di Telecom Italia. Ha iniziato per puro diletto a scrivere poesie nel 1992, partecipando a numerosi concorsi. Le ali dell’amore è la sua prima silloge edita.

Otello Chelli, “Sinagoga”
Francesca Romana Di Raimo, “L’ora del cuore”
Edoardo Felicioni, “Idarian”
Vincenzo Maio, “Ritmi e melodie”
Vincenzo Scarano, “Le ali dell’amore”

Martedì 13 gennaio 2009
ore 17,30
Libreria “Il Filo”
via Basento, 52 – Roma

www.ilfiloonline.it

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