NOVITA’ / PUGLIESI, CON PORTATRICE GRAVE DI HANDICAP, VIVONO IN UNA CASA LORO ASSEGNATA MA UMIDA, FREDDA, E “INADEGUATA”. IL PRESIDENTE DELL’APES DI PISA: “NECESSARIO INTERVENIRE SUBITO!”

Lorenzo Bani da Pisa ha telefonato al Quotidiano QUIPUGLIA. Il suo “intervento” dopo l’SOS, giunto fino a Taranto, lanciato dalla famiglia della ragazza portatrice grave di handicap.
Taranto, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Si spera possano esserci prossime concrete novità positive “in casa” della famiglia Lapenna-Raimondi, originaria della Puglia (Taranto, dove vivono tutti i loro parenti, ndr) ma da anni trasferita a Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa dove vive tutt’ora con una figlia 21enne disabile grave, in una casa APES inadatta di fatto ad ospitarli.
La notizia è che mercoledì 11 febbraio prossimo un dirigente tecnico dell’Apes di Pisa, di fiducia dello stesso presidente dell’APES, farà visita alla famiglia Lapenna-Raimondi per un sopralluogo, tecnico soprattutto, all’esito del quale si dovrebbe poi poter procedere ad individuare il tipo di intervento migliore possibile per il loro futuro, a sostegno soprattutto della giovane Annagrazia.
La parola è di Lorenzo Bani, presidente appunto dell’APES di Pisa. In queste ore infatti con una telefonata, nelle scorse ore, al direttore del quotidiano QUIPUGLIA, Giovanni di Noi, durata circa 10 minuti e conclusasi intorno alle 14.30, il presidente Lorenzo Bani, ha detto chiaramente che si interesserà al caso della famiglia pugliese in condizioni di oggettivo disagio abitativo. E che farà di tutto per eliminare ogni ostacolo al regolare corso della regolare vita quotidiana di Annagrazia.
La conferma, peraltro, viene direttamente anche dalla stessa famiglia Lapenna-Raimondi la quale spiega di avere ricevuto una telefonata con la quale si chiedeva loro un appuntamento in casa per la giornata di mercoledì prossimo.
“Non ci sembra vero – è stato il loro entusiasta commento a caldo - che l’APES nella persona del suo presidente si sia interessato in maniera così diretta al nostro triste caso ed alle condizioni negative di vivibilità nelle quali ci troviamo oggettivamente nostro malgrado. Annagrazia e tutti noi ci sentiamo lusingati, davvero. Ringraziamo il presidente Lorenzo Bani per quanto vorrà fare per Annagrazia”.
Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, l’SOS era stato lanciato proprio dalla famiglia Lapenna-Raimondi poiché la casa dell’APES di Pisa nella quale vive a Santa Croce sull’Arno è fredda, umida e piena di barriere architettoniche. Della loro storia toccante e dell’appello della stessa famiglia Lapenna-Raimondi si sono subito interessati intanto i quotidiani “LA NAZIONE”, “TARANTO SERA” e “QUIPUGLIA”.
Da qui l’appello pubblico della famiglia ha varcato i confini e dalla Toscana ha interessato anche la Puglia, con Taranto loro terra d’origine. Tutto ciò poiché nonostante i vani tentativi di mettersi in contatto formalmente con l’APES di Pisa affinché potesse intervenire a sanare questa situazione oramai divenuta insostenibile, nessuno sembrava oramai più dare loro retta. E dalla redazione del quotidiano QUIPUGLIA era partita una PEC alla volta dell’APES e del suo presidente, Bani per l’appunto. In queste ore così, dimostrando stile e professionalità, il presidente dell’APES di Pisa Lorenzo Bani ha fatto chiaramente capire, con la sua telefonata diretta, di avere a cuore la situazione: in generale di tutti i casi e di chi, in particolare, come nel caso specifico di Annagrazia soffre già di suo e forse anche più degli altri.
Ovviamente il presidente Bani attenderà ora di conoscere formalmente i dettagli tecnici più specifici della situazione dell’appartamento, di fatto palesemente inadeguato ed inadatto, nel quale vive Annagrazia e la sua famiglia, prima di poter assumere degli impegni specifici in favore dei protagonisti di questo caso.
Dunque tutto rinviato a mercoledì prossimo. Ma come si dice se il buongiorno si vede dal mattino... fa ben sperare!
“Solo mercoledì potremo capire come muoverci per aiutare questa famiglia - precisa Bani nello specifico – e soprattutto per eliminare di fatto ogni situazione di disagio e di mobilità ad Annagrazia”.
Anche se, pur tuttavia indipendentemente dal sopralluogo tecnico di mercoledì, il presidente Bani è cosciente e consapevole dell’attuale situazione di effettivo disagio e “degrado” dell’abitazione nella quale la famiglia vive, suo malgrado (al freddo, con l’umidità, e le tante barriere architettoniche esterne ed interne) tanto da ammettere che “così non possono andare avanti ed una soluzione bisognerà certamente trovarla”.
Certo, dalle parole del presidente Bani pare di capire che è, ora, anche necessaria, soprattutto una idonea sinergia tra APES di Pisa e Comune di Santa Croce sull’Arno.
Ed in tal senso le parole del presidente. “Mi attiverò anche in questa direzione...” in sostanza affinché ciascuno faccia la sua parte. Anche perché, sembrerebbe, che le case – sotto certi aspetti specifici - “apparterrebbero” anche al Comune di Santa Croce sull’Arno.
Altro ostacolo, poi, non di poco conto, il fatto che al momento di case libere disponibili pare ve ne sarebbero piuttosto pochine.
Davvero molto poche, almeno stando alle parole del presidente Bani. Ma la famiglia Lapenna-Raimondi anche su questo punto ha le idee molto chiare.
“A noi – dicono sicuri - basta che ci diano una casa nuova ed idonea e ci facciano vivere sereni. E se – precisa la famiglia - qui a Santa Croce di case libere adatte ad Annagrazia non ce ne sono, a noi va bene lo stesso anche a Pontedera o comuni limitrofi della provincia di Pisa. Vorremmo fosse consentito a nostra figlia Annagrazia di acquistare la sua giusta indipendenza in una casa a piano terra, in una casa idonea e calda, anche per evitare che si ammali ulteriormente, ed anche senza barriere architettoniche interne ed esterne alla casa stessa.
E quando dico barriere architettoniche – ancora la famiglia di Annagrazia - ci riferiamo, oltre alle scale esterne, anche alle “barriere” presenti ed insormontabili tra una stanza e l’altra all’interno della casa. Affinché pertanto ci sia lo spazio idoneo ad Annagrazia che ormai ha quasi 22 anni a potersi muovere liberamente in casa senza essere schiava ulteriormente anche di qualcuno che l’aiuti a scendere dalla pesante carrozza elettrica, per poi accompagnarla in un’altra stanza o in bagno, e per finire farla risedere nella sua carrozza. Che, non dimentichiamolo, rappresentano i suoi piedi!”.
Ora, nel prendere atto della bontà e dell’iniziativa del presidente Bani, si attende di sapere come intenderà muoversi l’APES di Pisa alla luce del sopralluogo di mercoledì 11 febbraio prossimo, ma anche, se ed in che misura il Comune di Santa Croce sull’Arno intenderà partecipare per quanto di propria competenza.
Infine, si spera, che dalle parole si passi in fretta ai fatti concreti. Ma che – soprattutto – la vicenda della famiglia non passi con il tempo in secondo piano per poi andare a cadere nel dimenticatoio delle promesse di fatto inevase. Ma di fronte all’impegno del presidente Bani non abbiamo motivo di non credere alle sue iniziative concrete, che ne siamo sicuri, di certo coinvolgeranno il “placet” anche dell’Amministrazione di Santa Croce sull’Arno.
Per quanto ci riguarda, noi comunque saremo sempre vigili nel nostro ruolo. Per Annagrazia, non solo: ma anche e soprattutto per tutte le Annagrazia che così come lei vivono situazioni e condizioni di disagio non più sostenibile.
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