LOMBARDI (FI): “Bene la rigenerazione urbana per rilanciare i settore dell’edilizia ma Regione e Comuni devono fare molto di più”

Mi fa molto piacere vedere che i costruttori riminesi dimostrano di essere pronti ad adattarsi alla realtà che cambia e passare dalla edilizia “intensiva” a quella più mirata, ma non meno remunerativa della rigenerazione urbana. Questa presa di posizione denota maturità ed anche rispetto per il territorio, ma ora tocca alle amministrazioni locali ed a quella regionale creare le condizioni per rilanciare questo settore.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Mi fa molto piacere vedere che i costruttori riminesi dimostrano di essere pronti ad adattarsi alla realtà che cambia e passare dalla edilizia “intensiva” a quella più mirata, ma non meno remunerativa della rigenerazione urbana. Questa presa di posizione denota maturità ed anche rispetto per il territorio, ma ora tocca alle amministrazioni locali ed a quella regionale creare le condizioni per rilanciare questo settore.

Nonostante la Giunta Regionale si stata recentemente costretta a rivedere alcune sue posizioni sulle norme urbanistiche, molto si deve ancora fare. Ricordo che l’Emilia-Romagna è stata la Regione che più ha combattuto il condono del Governo Berlusconi che, come si è visto dove è stato applicato (Lombardia e Veneto) non ha creato ecomostri, ma ha semplicemente consentito alle famiglie ed alle imprese di sanare piccole situazioni che si trascinavano da tempo.

Ad esempio, la tanto invocata norma per frazionare grandi appartamenti nei centri storici e fare più unità immobiliari, magari per dare una casa al figlio, in quel provvedimento del Governo Berlusconi c’era e la Giunta dell’Emilia-Romagna l’ha bloccata. Sulle distanze tra edifici in caso di demolizione e ricostruzione, c’era una chiusura assoluta ma poi siccome la realtà è più forte dell’ideologia Errani e Bonaccini si sono dovuti ricredere e nel luglio scorso hanno cambiato opinione.

La rigenerazione urbana però, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, richiede una grande attenzione anche da parte dei Comuni.

Ci vogliono procedure con tempi certi e burocrazia zero per passare in fretta dalla progettazione all’attuazione dell’intervento. Bisogna privilegiare l’estetica, la sostenibilità dell’intervento e la sua capacità di migliorare il contesto urbano. Le altezze, le cubature i centimetri, sono valutazioni superate e secondarie che servono solo per mantenere la casta dei burocrati e dei tecnici comunali a cui sta a cuore più il loro orticello che il rilancio di un settore economico e l’occupazione di migliaia di addetti.
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