ACI BOLOGNA: IMPEGNO PER LA LEGALITA’ E CONTRO LE MAFIE, MA STOP AI PREGIUDIZI VERSO LA COOPERAZIONE

“Denunciamo e combattiamo da anni le infiltrazioni mafiose sul nostro territorio, promuovendo la cultura della legalità. Pensiamo che accuse generiche e strumentalizzazioni di inchieste in corso siano inutili e dannose, chi sa faccia nomi e cognomi. E soprattutto chiediamo di fermare i pregiudizi nei confronti delle cooperative”
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) L’Alleanza delle Cooperative Italiane Bologna ribadisce il proprio impegno per la promozione di un’economia legale e contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio.

Alla vigilia della riunione di oggi in cui verrà rinnovata la presidenza, l’Alleanza delle Cooperative di Bologna ribadisce la volontà di rafforzare l’impegno nel contrasto alle infiltrazioni mafiose sul territorio e lancia un invito a tutti gli attori del territorio ad evitare accuse generiche e strumentalizzazioni di inchieste, perché si corre il rischio di fare il gioco della criminalità.

“Non vogliamo solo ribadire il nostro impegno contro la criminalità, vogliamo fare il massimo per contribuire ad estirpare la malapianta che ha messo radici sul nostro territorio, come dimostrano le ultime inchieste della magistratura – dichiarano Rita Ghedini, Daniele Passini e Massimo Mota, co-presidenti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Bologna – Bisogna però evitare generalizzazioni e pregiudizi perché solo le denunce e le critiche puntuali sono utili a combattere la criminalità. Per quanto ci riguarda, siamo sempre pronti a metterci in discussione e a guardarci al nostro interno. Rappresentiamo soggetti dell’economia sociale e reale ma anche dell’economia legale, vero argine al diffondersi dell’economia inquinata nella quale prospera la criminalità”.

La cooperazione bolognese, assieme alla Prefettura di Bologna, è stata pioniera nel promuovere protocolli di legalità - ora adottati anche a livello nazionale – che prevedono controlli e verifiche su fornitori e partner che vanno oltre a quanto richiesto dalla normativa. Uno strumento utile soprattutto nel momento in cui i controlli di legge si sono dimostrati inefficaci nel contrastare l’espansione della criminalità organizzata.

“Le cooperative sono state le prime a reagire ai tentativi di infiltrazione, promuovendo protocolli di legalità e sottoponendosi a controlli di soggetti terzi anche se non previsti dalla legge. Non siamo stati passivi, anzi! Abbiamo cercato di combattere le infiltrazioni con gli strumenti che abbiamo. Per noi cooperatori è un fatto vitale perché la cooperazione vive solo nella legalità – dichiarano Ghedini, Passini e Mota - Auspichiamo che le buone pratiche che abbiamo promosso possano diffondersi e vengano imitate da altri per fare di Bologna una città libera dalla criminalità come auspicavamo quando abbiamo promosso il “Patto per la legalità. Abbiamo massima fiducia nella Prefettura, lavoriamo con le Istituzioni territoriali, alle quali chiediamo di tutelare la legalità e le nostre imprese. Siamo però consapevoli – concludono i copresidenti – che per una lotta efficace alla criminalità non bastano forze dell’ordine e magistratura ma serve l’impegno di tutta la società e delle forze economiche del territorio”.
Ufficio Stampa
Silvestro Ramunno
HominaPdc
Bologna Italia
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