L’importanza di un check up per gli aspiranti atleti
Spesso si sottovaluta l’importanza di un controllo prima di sottoporsi a sforzi fisici di una certa entità. Invece i ricercatori sottolineano l’importanza di fare un check up per limitare i rischi cardio – vascolari.
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(informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)
Fare sport aiuta e protegge l’organismo da possibili attacchi cardiovascolari. Si tratta di una convinzione diffusa che, però, non trova alcun riscontro da un punto di vista medico e scientifico. Due studi apparsi di recente sull’“European Heart Journal” hanno invitato tutti gli aspiranti atleti ad effettuare dei controlli prima di sottoporsi ad esercizio fisico e per evitare eventuali danni.
Peraltro il calcio depositato nelle arterie è analogo alle quantità presenti in persone che non hanno mai corso. Questo significa che uno sportivo che diventa tale dopo i 50 anni, magari dopo aver condotto una vita non estremamente accurata dal punto di vista dello stile di vita (sedentario, fumatore, ecc.) potrebbe, con un eccessivo ed incontrollato sforzo fisico, addirittura scatenare o aggravare delle patologie cardiovascolari preesistenti.
Su un campione di 1.300 persone che avevano avuto un infarto nel periodo 1999-2003 è stata rilevata una relazione tra la comparsa dell’infarto e l’avvio di attività fisica compiuta nei tre giorni precedenti. A maggior rischio sono coloro che compiono attività sportiva all’aria aperta ed in maniera piuttosto intensa.
Il consiglio è quindi quello di non rinunciare affatto all’attività sportiva. Ma di compiere una visita dal cardiologo per valutare bene lo stato del proprio cuore e scegliere le attività fisiche più idonee alla condizione generale dell’organismo.
Le indagini condotte su persone sedentarie e sportivi in età superiore ai 50 anni, infatti, hanno rivelato, con una certa sorpresa, che il rischio cardiovascolare, calcolato secondo i parametri di Framingham e verificato con l’angio tac, non risulta molto differente tra i due gruppi di persone.
Peraltro il calcio depositato nelle arterie è analogo alle quantità presenti in persone che non hanno mai corso. Questo significa che uno sportivo che diventa tale dopo i 50 anni, magari dopo aver condotto una vita non estremamente accurata dal punto di vista dello stile di vita (sedentario, fumatore, ecc.) potrebbe, con un eccessivo ed incontrollato sforzo fisico, addirittura scatenare o aggravare delle patologie cardiovascolari preesistenti.
Su un campione di 1.300 persone che avevano avuto un infarto nel periodo 1999-2003 è stata rilevata una relazione tra la comparsa dell’infarto e l’avvio di attività fisica compiuta nei tre giorni precedenti. A maggior rischio sono coloro che compiono attività sportiva all’aria aperta ed in maniera piuttosto intensa.
Il consiglio è quindi quello di non rinunciare affatto all’attività sportiva. Ma di compiere una visita dal cardiologo per valutare bene lo stato del proprio cuore e scegliere le attività fisiche più idonee alla condizione generale dell’organismo.
Ufficio Stampa
