BOTANICAL PORTRAITS fotografie di TONI D’ANDREA

“Una rosa è una rosa è una rosa è una rosa” diceva in un suo celebre verso la scrittrice Gertude Stein, per significare il potere evocativo della parola, capace di far apparire ai nostri occhi la cosa, semplicemente nominandola.
milano, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi) a MIA FAIR 2014 stand n.32: dal 23 al 25 maggio 2014 poi presso galleria Spaziofarini6 orario galleria: da lunedì a giovedì 16.00-19.00 o su appuntamento
dove: Via Farini 6, 20154 Milano tel. 02 6208 6626 [email protected]
testi di: Gigliola Foschi, Filippo D’Acquarone
“Una rosa è una rosa è una rosa è una rosa” diceva in un suo celebre verso la scrittrice Gertude Stein, per significare il potere evocativo della parola, capace di far apparire ai nostri occhi la cosa, semplicemente nominandola. Ma davvero basta ripeterci che una rosa è una rosa o un gelsomino è un gelsomino, per arrivare a conoscere com’è fatta quella data rosa, a scoprire davvero cosa significhi essere un gelsomino? Le fotografie di Toni D’Andrea sembrano essere state composte per confermare la frase di Gertrude Stein, ma al tempo stesso per contraddirla, confutarla radicalmente. I suoi “ritratti vegetali” infatti, ci mostrano via via ora un mazzo d’ortensie, ora un mandarino o delle fragole posate su un tovagliolo di carta, o una pila di friselle tenute insieme da uno spago. E lasciano che questi singoli esemplari del mondo naturale si staglino con un’evidenza, una nettezza tanto più abbagliante perché spiccano ciascuno su un fondo talmente nero da risultare paradossalmente luminoso: una pura oscurità, che dalla sua tenebra abissale sottolinea con estrema chiarezza l’identità di quei vegetali, con tutti i loro splendenti colori. Così ci pare di riconoscere in quelle immagini l’archetipo perfetto della rosa, l’immagine esemplare dei fiori secchi o delle foglie verdi. Eppure, guardando con attenzione, quanti particolari inaspettati si possono scoprire! In quel rametto di gelsomini, ecco che alcuni fiori sono caduti; nel mazzo di ortensie alcuni petali stanno già per appassire; nel bocciolo di rosa non ancora dischiusa già si coglie la fragilità di un’imminente sfioritura... E’ questa la forza sovversiva della fotografia che – a differenza della parola poetica, protesa a evocare l’idea della cosa – fa apparire la singola cosa in tutta la sua irriducibile singolarità, in tutta l’imprevedibile ricchezza di innumerevoli particolari inaspettati, che nessuna parola o idea avrebbe potuto prevedere in anticipo. Gigliola Foschi
Tutte le stampe sono su carta fine art Hannemuhle, in tiratura limitata di 7 opere complessive per ogni scatto, accompagnate da certificato di autenticità.
Su richiesta sono disponibili la biografia completa dell’autore e le immagini in alta risoluzione.
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