MICHELE PLACIDO CON "RE LEAR" INAUGURA LA STAGIONE 2014/15 DEL TEATRO ROSSINI DI LUGO (RA)

Da Venerdì 7 a Domenica 9 Novembre.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) MICHELE PLACIDO CON "RE LEAR" INAUGURA LA STAGIONE 2014/15 DEL TEATRO ROSSINI DI LUGO (RA).
Da Venerdì 7 a Domenica 9 Novembre.
Dopo aver aperto la stagione in corso al Teatro Rossini di Pesaro (24/26 ottobre) Michele Placido arriva al Teatro Rossini di Lugo per il primo appuntamento della Stagione di Prosa.
Placido veste i panni di Re Lear di Shakespeare nell’omonimo spettacolo del quale firma anche la regia, in collaborazione con Francesco Manetti.


Forse solo Amleto, fra le opere dell’imponente creazione di Shakespeare, è stato quanto Re Lear argomento di una vasta letteratura critica. In comune hanno la grandezza psicologica del personaggio protagonista, che richiede un interprete di grande levatura e continuano a scuoterci nelle pieghe più intime della nostra coscienza.

Re Lear esplora la natura stessa dell'esistenza umana: l'amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo.

“Il palcoscenico in cui si muovono i nostri personaggi – si legge nelle note di regia - è la distruzione del mondo. La storia di Lear è la storia dell'uomo, la storia di civiltà che si credono eterne ma che fondano il loro potere su resti di altri poteri, in un continuo girotondo di catastrofi e ricostruzioni, di macerie costruite su macerie. Che cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? Forse proprio la conoscenza, quella consapevolezza di che cosa sia l'uomo di fronte all'universo, raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui l'amore e la solidarietà si mostrano nella loro essenza terribilmente umana. Per dirla con Pascal: "l'uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma una canna che pensa. Non occorre che l'universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d'acqua bastano a ucciderlo. Ma quand'anche l'universo intero lo schiacciasse, l'uomo sarebbe sempre più nobile di quel che lo uccide, perché sa di morire, e conosce la superiorità che l'universo ha su di lui; mentre l'universo non ne sa nulla." Forse solo a questo, ad aiutare la creazione di questa consapevolezza, mira tutto l'opera di Shakespeare, a patto però che gli spettatori non dimentichino mai di trovarsi a teatro, che non cadano nell'illusione di un altro mondo, che sempre vedano il muro dietro la scena di cartone.”

Le scene – dello spettacolo prodotto da Ghione Produzioni e Goldenart Production in collaborazione con Estate Teatrale Veronese - sono di Carmelo Giammello, i costumi di Daniele Gelsi e il disegno luci di Giuseppe Filipponio. Una nutrita compagnia di attori affianca Placido nell’interpretazione: Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione, Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido (il matto), Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angelo.

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