Cattolici in politica, Pizzi: "No al gentilonismo"

Federico Pizzi interviene sul dibattito "cattolici in politica"
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) "L’atteggiamento di disponibilità con cui la Comunità Episcopale Italiana ha accolto le decisioni governative che prevedono la tassazione sugli immobili, pur appartenenti alla Chiesa o a istituti religiosi, non espressamente adibiti a luogo di culto, va nella giusta direzione nel tentativo di gettare le fondamenta su cui costruire un nuovo luogo di coabitazione politica dei cattolici.
Da qualche giorno, infatti, assistiamo, in particolare in Lombardia, ad un ben triste spettacolo: alcuni partiti stanno facendo a gara per accreditarsi una presunta difesa contro le disposizioni del Governo Monti, nel nome di una santa battaglia.
Non è mancato all’appello neppure un noto esponente politico lombardo, celebre per i suoi ripetuti attacchi alla magistratura che ha solennemente dichiarato che, nei comuni governati dal suo partito, la norma non sarà applicata.
Pensare che la Chiesa cattolica abbia bisogno di un partito per tutelare i propri interessi, è qualche cosa di scandalosamente offensivo per la millenaria Madre dei Credenti, tanto è vero che le autorità ecclesiastiche hanno accolto con grande tiepidezza le dichiarazioni del diretto interessato, facendo comprendere come, piuttosto che diventare merce di scambio elettorale, preferiscano essere sciolti da qualsiasi giuramento di riconoscenza, dichiarandosi disponibili a trovare un punto d’incontro con lo Stato italiano: un atteggiamento di profonda saggezza, che ha diverse ricadute anche in merito allo sferzante dibattito sul ruolo de
i cattolici in politica.

Il cattolicesimo politico non deve essere clericale e su questo punto mi pare assolutamente evidente come, nella tradizione di questa regione, non lo sia mai stato, nella giusta distinzione tra laici e religiosi, in particolare dopo il Concilio Vaticano II.
Negli ultimi vent’anni, però, con un preoccupante fenomeno che proprio in Lombardia ha avuto il suo epicentro, alcuni partiti hanno offerto ai cattolici un protezionismo politicamente interessato, una sorta di neo-gentilonismo, con il quale, in cambio del mantenimento di uno status quo giuridico, per esempio sui cosiddetti «valori non negoziabili», essi sono finiti per diventare socialmente poco incisivi, se non confinati nel solo ambito del volontariato.

Occorre ribellarsi a questo preoccupante neo-gentilonismo, tornando al protagonismo cattolico.

Si badi bene: questo non significa che le decisioni del Governo in materia siano condivisibili al cento per cento, anzi, sono sicuramente criticabili. Ma, per favore, basta con avvocati difensori interessati e falsamente ipocriti" - così ha scritto Federico Pizzi, in un suo messaggio in merito al dibattito sul ruolo dei cattolici in politica.
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